La Lazio ci prova in tutti i modi ma trova sul suo cammino un portiere in grandissima serata. E a sorpresa non è Rubinho, ma Sirigu, preferito al primo dall’allenatore Walter Zenga.
La Lazio ci prova innumerevoli volte a perforare l’estremo difensore palermitano ma senza successo. Baronio e Foggia in grande spolvero sono le micce di un attacco spento fino all’ingresso di Tommaso Rocchi (prenderà anche l’incorcio dei pali da posizione impossibile) che cambia il volto al reparto.
La Lazio si affida alle manovre in velocità e ai lanci dalla tre quarti proprio di Baronio e Foggia, anche se quest’ultimo prova spesso la staffilata da fuori costringendo alle acrobazie più disparate Sirigu.
Il gol arriva però proprio dal Palermo in una delle sue folate offensive ad opera di Cavani con un gran tiro da fuori a fil di palo su cui Muslera non può opporsi efficacemente.
E sugli sviluppi di un calcio di punizione dopo un batti e ribatti in area è Zarate a tirare fuori la zampata vincente e a violare la porta difesa da un Sirigu che non è possibile definire altrimenti che perfetto.