JUVENTUS – MILAN – Ci sono gare che un tifoso non vorrebbe mai perdere. E le classiche rientrano di diritto in questa speciale classifica. Questa sera, però, non saranno pochi i tifosi bianconeri che almeno inizialmente spereranno in una sconfitta dei propri beniamini. Il perché è presto spiegato.

Una parte della tifoseria ha capito che solo un successo del Milan può dare l’opportunità a Bettega di cambiare guida tecnica. Altrimenti si va avanti e il serio rischio è che sia una lenta agonia e, soprattutto, si arrivi con l’approdo di Lippi a una riconferma di Ferrara anche per il prossimo anno. Tanto per essere schietti, questa Juventus, al di là del carattere che può mettere in campo nelle singole sfide importanti, non può competere fino alla fine con la capolista. Spiace dirlo, ma i numeri per il momento sono inesorabili.



 

Di conseguenza a malincuore il trionfo del Milan permetterebbe ai rossoneri di provare, perlomeno, a contrastare lo strapotere dell’Inter. Sì, qualcuno tiferà Milan contro l’arroganza dell’Inter, che ormai (si vedano le ultime due prove con Chievo e Siena) rappresenta il potere con l’inevitabile sudditanza psicologica della classe arbitrale. Tornando alla Juve, l’esonero di Ferrara serve anche come azzeramento di quel progetto più volte proclamato da Blanc.



 

Il tifoso bianconero doc non può sopportare una società che ha licenziato un allenatore (Ranieri), ne ha preso un altro (Ferrara) per terminare al meglio la stagione e poi non è più stata capace di dire: “Grazie Ciro per la disponibilità, a settembre cerchiamo un tecnico con più esperienza perché siamo la Juventus e abbiamo il dovere di migliorare il secondo posto”. Dimenticavo ha esonerato un tecnico e il suo modulo, ha comprato (e strapagato) giocatori per fare un altro tipo di gioco, salvo poi ritornare al modulo di Ranieri senza gli interpreti necessari (assurde da questo punto di vista le cessioni di Marchionni e Zanetti). Servono altre parole? Comunque alla fine il tifoso bianconero tiferà Juventus, ma quanta fatica.




(Luciano Zanardini)