Abbiamo chiesto a Nicola Ventola, grande ex di Inter e Bari, di commentare, in esclusiva per ilsussidiario.net,  la sfida del San Nicola. Ventola ha esordito proprio nel Bari in serie A nel 1994, poi è andato all’Inter con cui nella stagione 1998 – 1999 ha giocato 21 partite segnando 6 gol. Nell’Inter è stato anche dal 2001 al 2003 e nel 2004. Ha giocato anche al Bologna, all’Atalanta, al Siena, al Crystal Palace, al Torino. Milita ora nel Novara che ha sfidato in settimana il Milan a San Siro.



Ventola stasera c’è Bari – Inter. Da ex come giudica questa partita?

E’ un incontro molto importante per il Bari che può certamente mettere in difficoltà l’Inter. Un incontro più equilibrato del previsto nonostante la forza straordinaria dei nerazzurri…

Per chi farà il tifo?

Per il Bari, la squadra dove sono diventato professionista, che mi ha permesso di diventare un giocatore famoso. E’ li che ho ancora oggi i miei migliori ricordi.



Come giudica questo club?

Sta facendo una grande annata. Anche quando perde dimostra un gioco e un’organizzazione tattica notevole. E poi la difesa è eccezionale. Bonucci e Ranocchia stanno dimostrando di essere dei veri campioncini.

Dove può arrìvare il Bari?

Credo che mai come quest’anno il Bari potrebbe centrare anche la qualificazione all’Europa League. A Bari c’è molto entusiasmo e questo potrebbe aiutare la compagine pugliese a raggiungere questo obiettivo. C’è fame e voglia di grande calcio.

Come giudica l’Inter invece?

Una squadra eccezionale, forte in tutti i reparti. Mi stupisce che faccia così fatica in Champions. Anche se forse le squadre inglesi sono ancora leggermente superiori.



Più forte la “sua” Inter o quella attuale?

La nostra lottava per vincere gli scudetti e spesso ci è arrivata vicino. Forse ci mancava qualcosa in difesa. Ma in compenso avevamo un fuoriclasse di nome Ronaldo.

Com’era?

Un fenomeno come l’appellattivo che gli hanno dato. Solo Maradona è stato più forte di lui.

 

E’ rimasto legato ai nerazzurri?

Certo sono rimasto legato. Ho una parte del mio cuore che ha ancora i colori nerazzurri.

 

A chi in particolare?

Alla società. a tutti. E poi a Moratti, un vero signore fuori e dentro il calcio.

Ha fatto parte anche dell’Atalanta, con cui ha conseguito la promozione in serie A nel 2006. Come si spiega questa stagione tanto difficile dei bergamaschi quest’anno?

Non lo so neanch’io. E’ cambiato poco dalla stagione precedente in cui l’Atalanta aveva fatto un buon campionato. Sulla carta poi è una squadra superiore a diverse altre che lottano per salvarsi. Solo che quando capita l’annata negativa tutto va storto. Come è successo a me e al Torino nel 2009. Speriano solo che questo non si ripeta per l’Atalanta.

Intanto lei è al Novara, il fenomeno Novara che ha stupito tutti anche a San Siro, nel recente incontro con il Milan di Coppa Italia…

Si stiamo facendo bene. Vogliamo comunque stare con i piedi per terra e conquistare questa promozione in serie B. C’è entusiasmo, la gente ci segue. C’è un pubblico competente e molto passionale.

 

Cosa può fare questo Novara, ripetere il miracolo Chievo?

Sognare non è impossibile. C’è una società molto valida, programmi ambiziosi. Certo ripetere il Chievo sarebbe da sogno.

Il suo futuro?

Per ora ho un contratto di due anni che mi lega alla società piemontese. Ho rinunciato a importanti squadre come il Catania, anche per motivi familiari. Mi trovo bene da queste parti. Sono certo fare grandi cose qui, sarebbe veramente bello.

 

(Franco Vittadini)