ESCLUSIVA – La differenza tra Milan e Inter? L’esito dello scontro diretto dell’andata, ma in quell’occasione non era il vero Milan. Ilario Castagner, oggi opinionista televisivo per le reti Mediaset (oggi commenta Milan-Siena sul digitale terrestre) e un tempo allenatore di successo, analizza per ilsussidiario.net dal punto di vista tecnico la situazione della massima serie in una stagione nella quale l’Inter «sta facendo di più dello scorso anno».
Nessun dubbio sul fatto che il Milan sia l’antagonista dell’Inter. Fra le squadre di vertice, Castagner, in particolare, elogia il Napoli e la Roma («la Roma al completo può vincere contro chiunque») per la pericolosità in fase offensiva e mette in guardia la Juventus («non ha una propria identità»), attesa da una gara tosta contro il Chievo. Per uscire dalla crisi i bianconeri non possono fare a meno di un Diego in versione trequartista, perché il brasiliano, che indietreggia molto, ha bisogno di dialogare con due punte.
L’ultimo turno della massima serie ha svelato l’anti Inter. E’ incolmabile la differenza tra la capolista e la sua diretta inseguitrice? Non c’è dubbio che il Milan sia l’unica squadra in grado, per gioco e potenzialità, di rompere le scatole all’Inter. Ha trovato, però, l’Inter che sta facendo di più dello scorso anno. La differenza di punti tra Milan e Inter nasce dall’esito dello scontro diretto dell’andata.
Quanto è cambiato il Milan dall’inizio della stagione?
Il Milan è una squadra. Ha finalmente trovato continuità. Il Milan di oggi è quello vero, è tosto. La Juventus ha abdicato il discorso scudetto.
La Vecchia Signora vista all’opera contro il Napoli è una paziente che ha curato la sua patologia?
E’ ancora presto per dirlo. La squadra non ha una propria identità. Mi viene ancora in mente il match con il Bayern quando durante la telecronaca sobbalzavo sulla sedia perché trovavo semplicemente incredibili alcuni atteggiamenti tattici.
Può fare un esempio?
Vedevo Felipe Melo, l’uomo che doveva fare da filtro alla difesa, scappare a destra e a sinistra. Questo tipo di atteggiamento è lo stesso dell’anno scorso. Aveva ragione Buffon quando faceva notare che aveva preso molti gol in situazioni di tre contro uno o quattro contro due: questo è un guaio che non può ripetersi.
Cosa possono aspettarsi i tifosi dal brasiliano Diego?
Diego non è un uomo d’area di rigore. E’ un trequartista, che spesso arretra, ma che ha bisogno di due punte davanti.
Contro il Milan quando è entrato Del Piero, Diego è stato, però, spostato sulla fascia per non alterare gli equilibri del 4-4-2…
Forse Ferrara voleva giocare con l’albero di Natale. Il vero Diego (un ottimo giocatore) l’abbiamo visto solo nelle prime giornate, ma certo non è fin qui stato aiutato dall’atteggiamento della squadra.
Domenica la Juventus va a Verona contro un team che ha perso, pur giocando bene, contro l’Inter e la Roma. Che partita sarà?
Non è facile mettere alle corde il Chievo, anche se nelle ultime prove sono usciti un po’ i limiti della compagine allenata da Di Carlo. Contro la Roma per lunghi tratti, complice l’uomo in più, comandava il gioco, ma commetteva molti sbagli in rifinitura. In quella partita si sono espressi male anche sul piano tattico, dimostrando poco equilibrio. Il Chievo se può giocare di rimessa è pericoloso, se finisce sotto (come con l’Inter e la Roma) è costretto a cambiare modulo e, quindi, rischia di perdere l’equilibrio tattico.
Lottano con la Juventus per un posto in Champions anche il Napoli e la Roma. I campani, al di là dell’eliminazione in Coppa Italia, stanno sorprendendo tutti. E’ d’accordo?
Contro una formazione compatta come il Napoli non è facile creare palle gol. Gli uomini di Mazzarri, inoltre, danno l’impressione di poter far gol a qualsiasi avversaria. E’ una bella squadra, carica e motivata.
Con Ranieri la Roma ha ritrovato la serenità e i punti. Dove può arrivare?
Quando attacca si ha la sensazione che possa sempre far male e in più con Ranieri è cresciuta molto nella fase difensiva. Se si concedono poche palle gol, è più facile che arrivino i risultati positivi. La Roma al completo può vincere contro chiunque.
(Luciano Zanardini)