JUVENTUS – Con Ciro Ferrara si riscrive la storia. Quella del Chievo. Ad oggi i clivensi non avevano mai vinto contro la Juventus. Sembra quasi di assistere alla stagione (sfortunata) vissuta con Gigi Maifredi in panchina. Nel frattempo, in attesa che la società prenda delle decisioni serie, la Vecchia Signora si è vista scavalcare in classica anche dalla Roma, allenata da quel Claudio Ranieri cacciato troppo frettolosamente. Tutte le colpe non possono, però, essere ascritte all’operato di Ferrara, anche i giocatori hanno delle responsabilità.



La gara persa contro il Chievo non ha regalato alcuna emozione in un grigiore totale. Nella ripresa il tifo bianconero ha rinunciato a sostenere i suoi beniamini. Anche nel match di Verona la Juventus ha messo in campo la solita confusione tattica e la totale assenza di idee. Qualcuno, forse, si sarà finalmente accorto che Felipe Melo non è un costruttore di gioco. Il brasiliano, bersagliato dai fischi, ha sbagliato una serie di passaggi facili. Tutta la squadra ha dato l’impressione di non riuscire mai a cambiare marcia, senza carattere e con poco coraggio. Di questo passo la situazione non può, purtroppo, che peggiorare, perché gli obiettivi si allontanano e lo scoramento sta prendendo piede all’interno dello spogliatoio. Ora o mai più, verrebbe da dire. Serve un’inversione di rotta, una scossa per risollevare la squadra e l’ambiente.



C’è voluta quasi un’ora prima che Ferrara si presentasse in sala stampa. Molto probabilmente nello spogliatoio c’è stato un ennesimo faccia a faccia con i giocatori. Il tecnico, comunque, va avanti, sicuro di avere la fiducia della società. Secondo Ferrara quello con il Chievo è un passo indietro perché «è mancata la reazione della squadra». L’ex difensore bianconero non cerca alibi, anche se elenca alcune condizioni che a suo avviso possono avere condizionato la gara: il terreno impresentabile («dobbiamo abituarci alle circostanze») e le tante assenze. Ferrara ha anche ribadito che la vera Juve non è e non può essere questa: «Lavorerò per dimostrarlo». È preoccupante, però, che Del Piero e compagni non siano mai stati pericolosi nell’area avversaria. È altrettanto preoccupante che, come ha sottolineato Buffon, la continuità di risultati sia solo di natura negativa.



 

(Luciano Zanardini)