Inter-Milan è il derby che torna ad essere una sfida scudetto, non determinante forse, ma di sicuro in grado di dare un’indicazione forte. La partita che vale una stagione. Pierino Prati, storico attaccante rossonero, che in coppia con Gianni Rivera faceva impazzire le difese avversarie racconta in esclusiva per ilsussidiario.net il big match che ha fatto registrare il tutto esaurito a San Siro.



Prati, c’è Inter- Milan, è già derby scudetto?

Mancano ancora molte giornate alla fine del campionato ma si può già parlare però di derby scudetto. Una partita che può condizionare molto pesantemente questa serie A. Se il Milan vince infatti può sicuramente riaprire la lotta per il primo posto visto che poi ha il recupero con la Fiorentina che potrebbe portare all’aggancio in testa. L’Inter dal canto sua se farà suo questo derby potrebbe mettere una seria ipoteca sul successo finale.



E poi?

E poi al di là dei tre punti e della classifica, la vittoria di Inter o Milan potrebbe dare la carica giusta a una delle due formazioni per il proseguio del campionato. La partita comunque si giocherà molto sul piano emotivo.

Chi è favorito?

Non vedo favoriti. E’ un derby. Può succedere di tutto. Il Milan rispetto all’andata è migliorato molto ed è forse la squadra più in forma. L’Inter però è sempre una corazzata, una compagine che mostra tutta la grinta necessaria per superare i momenti più difficili.

Dove si deciderà questo incontro?

Senza dubbio a centrocampo. Chi avrà le redini del gioco potrà decidere come impostare la partita….



Ci sono giocatori che potrebbero fare la differenza?

Ronaldinho sta attraversando una forma strepitosa. E’ in grado di fare cose sensazionali. Da lui si aspettano delle giocate in grado di accendere il Milan.

 

E per l’Inter?

Nell’Inter il giocatore che potrebbe essere deteminante è Balotelli.

 

Per lo scudetto vede solo Milan e Inter?

Le altre squadre sono troppo staccate. Roma, Juventus e Napoli, per citare le inseguitrici più vicine, hanno già accumulato troppi punti di distacco.

 

Com’era il derby quando giocava lei?

Che differenza c’è con quello attuale? Era sempre molto sentito. Forse c’era meno presenza di tv, giornali, mass media, l’atmosfera era più spontanea, più semplice.

Solo questo?

C’era meno cattiveria, il tifo era meno esasperato, la violenza non faceva parte di quel tipo di calcio.

Gli allenatori, Rocco ed Herrera erano diversi da Leonardo e Mourinho?

 

Rocco era un allenatore che puntava molto sulla battuta, sul rapporto umano con noi giocatori. Non c’erano lavagne, filmati e cose di questo tipo nel Milan di allora. Herrera invece cercava di dare molto del suo carisma alla squadra. La caricava sempre. Usava ogni tipo di alchimia tattica per vincere il derby. Il derby tra questi due personaggi così diversi era una sfida nella sfida.

 

Nessuna analogia quindi con i due tecnici di Milan e Inter di questo 2010?

Mourinho ricorda in parte Herrera per quella sua voglia di punzecchiare gli avversari, per quella capacità di infiammare la stampa ed essere sempre sulla prima pagina dei giornali.

E i presidenti Massimo Moratti e Berlusconi?

E’ cambiato molto il modo di intendere il calcio. Non vedo molte analogie con Angelo Moratti e Carraro.

 

Nostalgia?

Magari delle giocate di Rivera. Un autentico fuoriclasse. Uno dei più forti di tutti i tempi…

Come vede il cammino di Inter e Milan in Champions League?

Il Milan in Europa ha vinto molto. Credo che poi abbia la possibilità di mettere in difficoltà il Manchester United, anche se la squadra inglese parte logicamente favorita.

 

L’Inter invece?

L’Inter ha costruito una delle squadre più forti d’Europa. La voglia di riportare in casa nerazzurra questo trofeo è tantissima. Ha tutte le carte per fare due grandi match con il Chelsea. Deve finalmente dimostrare di valere anche fuori dall’Italia. Anche se il Chelsea visto ultimamente ha ancora qualcosa in più.

 

(Franco Vittadini)