INTER MOURINHO – L’Inter contro il Milan ha compiuto una vera e propria impresa, ma non ha certo brillato nello stile. Da una parte i rossoneri hanno riconosciuto i meriti dei cugini, dall’altra gli interisti hanno pensato bene di attaccare l’arbitro Rocchi. Il direttore di gara non era nelle sue serate migliori, anche se va detto che, sotto tensione, ha sbagliato. Nell’espulsione di Sneijder ha semplicemente applicato il regolamento. Tutto qui.



Era già successo con Maicon, ma evidentemente la lezione non è servita. In Europa (e sappiamo quanto la Champions sia il vero obiettivo) questi atteggiamenti comportano l’allontanamento dal campo. Ineccepibile. Sorprende molto che un allenatore, invece, di fare un’analisi tecnica della gara, si perda in sterili attacchi e in facili ironie (vedi con Ronaldinho). Nella settimana di preparazione al derby Lele Oriali aveva chiesto di poter finire in undici e il tecnico portoghese aveva fatto delle considerazioni ironiche sui rigori concessi ai rossoneri: già queste affermazioni avrebbero meritato delle sanzioni disciplinari.



Nel dopo gara Mourinho, Moratti e Paolillo hanno avanzato accuse pesanti che non hanno fondamento e che fanno male al mondo del calcio. Non è la prima volta che le dichiarazioni dal fronte interista vanno oltre le righe. Adesso inevitabilmente devono arrivare dei provvedimenti, altrimenti anche la Federazione e la classe arbitrale rischiano di perdere in credibilità. Collina e Nicchi devono prendere una posizione chiara, come hanno fatto quando hanno indirettamente risposto al malcapitato Malesani (vi ricordate Inter-Siena e la sudditanza psicologica…), e magari minacciare uno sciopero di una giornata dell’intera classe arbitrale.



 

Si corre, inoltre, il rischio che il metodo Mourinho possa fare scuola: il tecnico portoghese è un maestro nel mettere sotto pressione l’arbitro. Durante i 90 minuti Mou marca a uomo il quarto uomo e instaura un dialogo a distanza con l’arbitro. Fin dal settore giovanile insegnano che l’arbitro va lasciato tranquillo e non va sollecitato in continuazione durante il match, perché si ottiene il solo effetto di innervosire il direttore di gara. Onestamente hanno fatto anche un po’ sorridere: ad ogni fischio si alzavano dalla panchina per protestare (addirittura hanno avuto qualcosa da ridire sull’entrata assurda di Muntari su Gattuso) e arrivavano quasi sul terreno di gioco. Questi comportamenti non fanno onore alla storia di un club che ha vinto e sta vincendo molto. E adesso aspettiamoci il silenzio stampa di Mourinho: «Io con voi non parlo più». Un po’ infantile non crede Special One?

 

(Luciano Zanardini)