CALCIOMERCATO SAMPDORIA – Allenare Antonio Cassano non è facile per nessun allenatore. Gli unici che sono riusciti a tenergli testa sono Fabio Capello in primis e poi Walter Mazzarri che sembrava aver fatto trovare a Fantantonio la sua dimensione ideale a Genova, sponda Doria. Ma ora qualcosa si è rotto tra il talento di Bari Vecchia e Gigi Del Neri. Beppe Marotta ha vestito i panni del pompiere e con arte diplomatica ha spiegato che non esiste nessun caso. «Cassano? E’ un ottimo professionista ed è un ottimo giocatore. Per ora non è nostra intenzione cederlo. Il rapporto di Antonio con Del Neri è ottimo».
Purtroppo però la situazione è ben diversa, secondo quanto ha potuto ricostruire ilsussidiario.net è vero che non c’è stato nessun litigio feroce tra FantAntonio e il suo tecnico ma i motivi della tensione sono da ricercarsi in tanti piccoli episodi di cui Antonio si è reso protagonista in questi mesi. I malcontenti di alcuni giocatori, pizzicati dalle battute e dall’irriverenza del barese per la loro bassa qualità tecnica o per gli errori compiuti. Ma nella lista vanno messi anche i piccoli favoritismi di cui può godere la stella della squadra, come, banalmente, quello di poter parcheggiare l’auto in posizione privilegiata. E poi ci sono il carattere e la personalità di Cassano, a volte troppo ingombranti.
Piccole gocce che dopo mesi fanno un mare. Così si è arrivati all’attuale muro contro muro, che ha portato alla non convocazione per la partita di Udine e all’idea di tenerlo fuori anche per le prossime gare. Una punizione che avrebbe lo scopo di far capire a Cassano che, nonostante tutto, chi comanda è il tecnico e non lui. Del Neri tra l’altro non è nuovo a utilizzare questi metodi: lo ha fatto con Cassano stesso e Panucci ai tempi della Roma, con Zampagna all’Atalanta e con Marazzina al Chievo, tanto per citare alcuni esempi. E chi conosce bene l’allenatore di Aquileia racconta che uno dei suoi più grossi limiti è proprio la gestione dello spogliatoio.
Nulla emerge, come sempre, finché si vince, ma i risultati e il pessimo gioco espresso in queste ultime domeniche hanno fatto scoppiare il caso. Dal canto suo Cassano è tranquillo perché pensa: "E’ la Sampdoria ad avere bisogno di me non io di lei". In questo ragionamento rientra anche il fatto che Cassano è un campione che si trova in una squadra di media classifica e forse, nonostante "l’esilio dorato" vuole mettersi alla prova su palcoscenici più prestigiosi. Ora Marotta si trova in una situazione difficile: deve difendere e non screditare il suo tecnico ma non può attaccare frontalmente il suo talento. Anche perché attaccare Cassano vorrebbe dire fomentare una piazza che già è delusa per una stagione sotto tono dopo che si era partiti sognando un posto nell’Olimpo. Qualcuno tra i due litiganti dovrebbe fare un passo indietro. Ma conoscendo il carattere di Del Neri e quello di Cassano…
Eugenio Monti