ESCLUSIVA PARMA JUVENTUS – Parma – Juventus, negli anni novanta decideva lo scudetto. Oggi è un match d’alta classifica con un Parma che vede la Champions League e una Juventus che in caso di sconfitta si allontanerebbe definitivamente dalla lotta per lo scudetto. Nevio Scala è stato l’artefice di quel Parma dei miracoli che ha stupito il mondo dello sport per i suoi risultati.



Poi il tecnico veneto ha allenato il Perugia. Ha portato il Borussia Dortmund alla conquista della Coppa Intercontinentale. E’ stato in Turchia al Besiktas Istanbul, quindi in Ucraina allo Shakhtar Donetsk, in Russia allo Spartak Mosca. L’abbiamo sentito per avere un giudizio su questo fantastico campionato del Parma e su altri temi del calcio nazionale e internazionale, in esclusiva per www.ilsussidiario.net.



Scala come giudica questo momento del Parma?

Il Parma sta facendo un campionato magnifico e sta lottando per i vertici del calcio italiano. E’ una stagione fantastica che spero si concluda nel migliore dei modi.

Un giudizio su Ghirardi?

E’ una persona che ama il calcio e la sua squadra, molto competente, con grande entusiasmo. Sicuramente ha programmi molto ambiziosi e vuole essere protagonista in questo lavoro al Parma. E’ un presidente molto bravo.

E uno su Guidolin?

Un allenatore serio e preparato che ha fatto sempre bene in tutte le squadre dove è andato. Non ha mai avuto la fortuna di guidare grandi club, ma non è per questo che non abbia talento. Ho un giudizio molto positivo su di lui.



Cosa pensa invece dei singoli giocatori del Parma?

Più che sui singoli voglio soffermarmi sulla squadra. Mi piace lo spirito con cui questa compagine affronta le partite, il cosidetto spirito di gruppo. Il collettivo del Parma è molto forte.

Si possono fare analogie col suo Parma, quello che vinceva in Europa e lottava per lo scudetto in Italia?

Noi eravano molto forti. Non abbiamo mai avuto fenomeni, ma giocatori di ottimo livello. Come Grun, Zola, Minotti, Brolin, Apolloni tanto per citarne solo alcuni. Certo adesso è più difficile vincere come allora. Il football in Italia è molto cambiato e il Parma difficilmente può competere per la conquista dello scudetto. Sicuramente però può fare ottimi risultati.

Perchè tutto questo?

Perchè adesso nel campionato italiano c’è una corazzata di nome Inter che uccide con la sua forza incredibile il campionato. Le altre squadre possono lottare solo per il secondo posto. E questa cosa vale anche per il Parma.

 

Come vive la città di Parma il suo rapporto con la sua squadra di calcio?

Molto bene. Allora come adesso. Io sono rimasto molto affezionato a questa città. Ho ancora una casa. E’ un pubblico competente ed appassionato. Parma ha una grande tradizione culturale, un ottimo stile di vita. E’ elegante e bellissima nello stesso tempo. Luogo ideale per viverci e fare anche sport ad alto livello.

Per la partita con la Juventus che risultato prevede?

Sarà una partita sofferta sia per il Parma che per la Juventus. Certo se per il Parma un eventuale passo falso non cambierebbe di molto la buona stagione che sta facendo. La Juventus è costretta a vincere per non allontanarsi ancora di più dal vertice della classifica. Anche un pareggio non risolverebbe la crisi che stanno passando i bianconeri.

 

Parliamo di lei cosa ci dice di questo contatto con la Scozia, per allenare la Nazionale di quel paese?

Mi piacerebbe molto allenare una Nazionale. Sarebbe un’esperienza stimolante guidare la Scozia o qualche altra Nazionale. Mi piacerebbe provare un incarico di tale genere.

Lei è stato ad allenare in diverse nazioni. Come giudica tutto questo?

Sono molto contento di essere stato in Germania, in Turchia, in Ucraina e in Russia. Ho portato la competenza e la tradizione del calcio italiano, oltre che la mia esperienza di tecnico. E poi mi è servito per arricchire la mia esperienza umana ed esistenziale anche sotto il profilo culturale. Vedere e conoscere nazioni differenti è sempre un arricchimento interiore.

Per il futuro quindi solo esperienze all’estero, soprattutto di tecnico di squadre Nazionali?

No sono pronto a guidare squadre di club, anche in ambito nazionale. Mi piace molto il mio lavoro e sono aperto a ogni possibilità.

Eppure tanti allenatori italiani vanno con successo ad allenare squadre straniere, da Spalletti in Russia, a Mancini, Zola e Ancelotti in Inghilterra, a Trapattoni in Irlanda…

Si gli allenatori italiani sono molto ricercati e fanno molto bene ottenendo risultati importanti. Io senza alcun tipo di presunzione sono stato il primo che ha inaugurato questa cosa. Sono orgoglioso di questa mia scelta che ha preceduto tanti tecnici del nostro paese. E’ stato anche un modo per esportare oltreche il nostro calcio e il nostro football questa concezione vincente del made in Italy.


(Franco Vittadini)