Sta accadendo l’incredibile allo stadio Marassi di Genova, con gli scontri animati dai tifosi della Serbia. Le informazioni sono ancora frammentarie ma la situazione è surreale. Non si può parlare ancora di partita sospesa, ma le squadre sono state rimandate negli spogliatoi.

In campo sono piovuti fumogeni e petardi e alcuni tifosi serbi, a volto travisato, hanno tagliato con delle cesoie le reti protettive in modo quasi indisturbato: l’ipotesi di invasione di campo è una realtà.



Si sono subito creati due cuscinetti tra i facinorosi e i tifosi italiani tra cui anche molte famiglie. I poliziotti si sono schierati in assetto anti sommossa e si teme che possano invadere il settore ospiti in uno stadio come il Ferraris, decisamente angusto. I rischi sono altissimi, la gente comune comincia a defluire dallo stadio.



Prima del match ci sono stati alcune cariche della polizia per disperdere i tifosi serbi che stavano danneggiando e imbrattando alcune vie del capoluogo ligure. Il fatto che ha scatenato la reazione delle forze dell’ordine è stato il danneggiamento di un auto della Digos che è stata distrutta. Ma questo non è stato l’unico episodio di violenza.

Un centinaio di tifosi si era diretto sotto l’albergo dove alloggiava la nazionale serba per protestare contro gli uomini di Petrovic dopo la sconfitta subita in casa contro l’Estonia. Sono volati oggetti, bottiglie di vetro e un fumogeno è finito nel pullman serbo.



Il portiere della nazionale serba e principale “imputato” della sconfitta contro l’Estonia Stojcovic non è sceso in campo. La motivazione “ufficiale” è che non si sente bene, ma secondo alcune voci sarebbe stato addirittura ferito.

La polizia anche qui ha riportato la calma. Al momento si registrano una 15 di feriti e alcune arresti.

 

 

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