DISORDINI ITALIA-SERBIA – Il day-after di Italia Serbia ha visto protagoniste le parole dei vari vertici della Fifa e dell’Uefa sui fattacci del Marassi. Michel Platini si dice scioccato per quanto accaduto: «Di ritorno dall’Olanda – ha detto il numero uno della Uefa – ho visto le immagini di Italia-Serbia e ne sono rimasto choccato. Ho troppi brutti ricordi di violenza nel calcio. Ora aspetto i risultati dell’inchiesta e le decisioni degli organi disciplinari, e ricordo a tutti che l’Uefa ha una politica di tolleranza zero contro la violenza negli stadi».



Scontata, come già anticipato da Platini, l’apertura di un’inchiesta su quanto avvenuto martedì sera. Un’indagine a tutto campo che si concluderà il prossimo 28 ottobre quando verrà pronunciata la sentenza tanto attesa. La vittoria per 3 a 0 a tavolino da parte degli azzurri sembra ormai dietro l’angolo mentre resta da capire la pena che verrà inflitta, oltre alla sconfitta, alla nazionale serba. «Si va dalla semplice diffida – si legge sul Corriere dello Sport – fino alla squalifica dalle competizioni in corso e/o esclusione dai futuri tornei, passando per una multa, la disputa a porte chiuse delle prossime partite casalinghe del girone dell’Europeo, la squalifica del campo e la disputa della gare in campo neutro».



Squalifica che potrebbe vedere coinvolte anche le squadre di club impegnate nelle coppe europee, quindi, il Partizan, attualmente in Champions League. Anche l’Italia potrebbe essere penalizzata. Il portavoce della Uefa Faulkner è stato infatti chiarissimo: «Oltre alla responsabilità di chi provoca incidenti, i nostri regolamenti prevedono anche quella della Federazione che organizza la partita e che deve garantire la sicurezza nello stadio e il regolare svolgimento dell’incontro». La nazionale azzurra rischia una pesante multa, e nel caso estremo, una gara a porte chiuse o in campo neutro.

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