Roma – Lecce è match importante per la squadra giallorossa che ha racimolato fino ad ora solo nove punti in classifica, a meno dieci dalla Lazio leader del campionato e rivale storica. Per parlare di questo delicato momento della formazione capitolina abbiamo sentito Abel Balbo, centravanti della Roma dal 1993 al 1998 e dal 2000 al 2002. Eccolo in questa intervista in esclusiva a ilsussidiario.net



Balbo che pronostico dà per Roma – Lecce?

Dico Roma, i giallorossi devono e possono vincere questo match.

Quale sarà la chiave della partita?

Penso che conterà molto lo spirito con cui la Roma affronterà la partita. La voglia di uscire da questo momento difficile.

Cosa teme del Lecce?

Quello che tutte le squadre provinciali sanno mostrare in questi incontri : contropiedi rapidi e pericolosi.



Cosa pensa di Claudio Ranieri, anche del suo modo di gestire lo spogliatoio?

Ho molta stima di Ranieri, é sicuramente un allenatore molto valido. Dall’esterno non so dire spiegare con precisioni le sue scelte, ma sicuramente lui decide sempre nel modo più giusto.

Quanto conta nelle prestazioni della squadra la situazione societaria?

Credo che influisca ma non sia determinante. Alla fine quando vai in campo pensi solo a giocare. Anche se, certo, tutti sperano che la situazione societaria si risolva al più presto.

La Roma può raggiungere la zona Champions o vincere addirittura lo scudetto?



Lo scudetto mi sembra molto difficile. Invece è possibile raggiungere la zona Champions. Vincendo con il Lecce si farebbe già un importante passo in avanti verso la lunga corsa per questo traguardo.

 

Tra Mexes e Vucinic crede che qualcuno partirà a gennaio?

Sul piano tecnico sono due giocatori molto importanti per la Roma. Sarebbe un’operazione possibile se il club capitolino avesse bisogno di soldi.

 

E di Adriano cosa pensa?

Credo che l’arrivo di Borriello gli abbia un po’chiuso lo spazio. Bisogna poi vedere quali sono le sue condizioni fisiche.

 

Totti può ancora fare la differenza?

Totti ha 34 anni e ovviamente non può piú giocare 60 partite all’anno. Credo però che sia ancora in grado in Italia e in Europa di fare la differenza. E’ un giocatore ancora determinante.

 

(Franco Vittadini)