ESCLUSIVA GOLF RYDER CUP – Ti trovi a 27 anni alla Ryder Cup, il torneo di golf più importante sulla faccia della Terra, in una sfida chiave contro Tyger Woods, il migliore, nonostante tutto, di sempre. Chissà se tempo fa Francesco Molinari avrebbe sognato di trovarsi in una situazione del genere. L’epilogo lo conosciamo tutti. Francesco perde contro un Woods stratosferico, ma grazie al mezzo punto conquistato dal fratello Edoardo contro Fowler, l’Europa riesce a battere gli Stati Uniti. Una grande gioia, un’emozione indescrivibile che Chicco, come lo chiama chi ha un po’ di confidenza, racconta in esclusiva a ilsussidiario.net



Un flash. Primo colpo della gara contro Tiger. Cos’hai provato?

Non nascondo di aver provato un po’ di tensione. Il primo colpo anche per noi professionisti è sempre particolare e importante. Intorno a me c’era un tifo da stadio con migliaia di persone assiepate sul percorso. Un’ emozione molto forte, intensa e nello stesso tempo bella, forse più di avere al mio fianco Tiger. Poi il colpo è andato bene…



Woods ha fatto un giro pazzesco (-9 con 4 birdie e un eagle consecutivi): come lo hai visto soprattutto dal punto di vista mentale e psicologico?

La sera prima della gara ho parlato con i miei compagni e mi hanno detto di stare tranquillo e di fare la mia gara. Speravo che il fatto che lui fosse dietro ed io davanti gli mettesse un po’ di agitazione. Invece è rimasto freddo, non ha patito nulla dal punto di vista mentale. Sono comunque soddisfatto della mia prestazione.

Dunque qualcosa è cambiato in Tiger rispetto ai mesi scorsi?

Ci avevo giocato contro ad agosto nel Pga in America e avevo trovato un Tiger diverso: mi aveva dato una tutt’altra impressione. A che cosa sia dovuto questo cambiamento non lo so dire, ma lunedì era un giocatore completamente ritrovato. Ora bisogna vedere se riescirà a trovare continuità



Buca 10: Tiger fa uno strepitoso eagle. Tu ti avvicini e come da tradizione gli regali il tuo putter. Lui sorride e ti restituisce il ferro. Un bel gesto all’interno di una gara tesa e difficile…

Tutta la gara è stata caratterizzato da un alto rispetto da parte di entrambi. Mi sembrava la cosa più naturale congratularmi dopo un colpo del genere.

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Hai pagato forse un po’ le continue interruzioni durante la gara per le avverse condizioni atmosferiche?

Domenica nel fourball eravamo partiti alla grande, poi la sospensione dopo 5 buche può aver avvantaggiato la coppia Usa. Sono cose però che fanno parte del gioco e non ci sono alternative.

 

Due fratelli, due caratteri opposti ma che si completano vicendevolmente. E’ questa la vostra forza?

Le differenze di carattere e di gioco quando gareggiamo in coppia senza dubbio ci completano. Ognunosa di poter contare sui punti di forza dell’altro e questo colma le nostre lacune individuali.

 

Possiamo dire che dopo quello che avete dimostrato l’Italia non è più una nazione di Serie B in questo sport?

Per me ed Edoardo questa diffidenza è sparita già da anni, visto che tutti hanno visto la nostra crescita e quello che abbiamo dimostrato soprattutto nel livello di gioco che esprimiano. Il pubblico poi fin da subito ci ha "adottato" non facendoci sentire inferiori agli altri compenenti della squadra.

“Two Molinaris, there are two Molinaris” si sentiva intonare ogni tanto…

Questo mi ha dato ancora di più la sensazione di essere una squadra, visto che ad ognuno era dedicato un coro. Tutti sullo stesso piano: davvero una bella cosa.

 

Queste vittorie porteranno nuova linfa a tutto il sistema golfistico italiano magari facendo avvicinare molti giovani a questo sport?

Io penso proprio di sì visto anche l’interesse mediatico riscontrato nella Ryder Cup. Ci stiamo avvicnando a paesi in cui il golf è nella cultura sportiva da anni. La chiave è ottenere risultati di questo livello. Poi sta alla federazione avvicinare più persone possibili. Credo sia un momento molto buono, il momento della possibile svolta.

 

(Francesco Montini)

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