ESCLUSIVA INTER – La sconfitta nel derby ha aperto ufficialmente la crisi in casa Inter. Sei i punti di distacco dal primo posto occupato dal Milan, tanti infortuni e un pessimo stato di forma di molti giocatori complicano i piani del tecnico Benitez che è finito sul banco degli imputati. Per capire il momento dei nerazzurri abbiamo intervistato in esclusiva per ilsussidiario.net, Luigi “Gigi” Simoni, ex tecnico dei nerazzurri, decano degli allenatori italiani, attuale direttore tecnico del Gubbio, che ha spiegato il momento nero della formazione meneghina.
Sei punti di distacco dalla vetta, cosa succede all’Inter?
La situazione dell’Inter è molto chiara: ci sono troppi giocatori infortunati, circa una quindicina. Calciatori importanti come Julio Cesar, Maicon, Cambiasso, Thiago Motta e anche Milito, giocatori fondamentali. C’è anche l’aspetto mentale da non sottovalutare si nots un senso di rilassamento e appagamento nei giocatori dopo aver vinto tutto nella scorsa stagione. Ma sono sicuro che appena l’Inter recupererà gli assenti tornerà a essere molto competitiva perchè a livello di rosa è ancora la più forte.
Il presidente Moratti nel post derby ha criticato il gioco della squadra. E’ d’accordo?
Certamente, sono d’accordo con il presidente. Però non bisogna dimenticare che per Benitez non è facile lavorare in questo modo. Ogni domenica ha problemi di formazione, di modulo e questo non può non essere considerato. C’è anche da dire che in Italia conta molto il risultato e per molti è preferibile giocare male ma portare a casa i tre punti e non il contrario.
Secondo lei Benitez ha sbagliato qualcosa?
Anche lui ha delle colpe ma è normalissimo perchè è un essere umano e deve affrontare una situazione difficile con tutti questi infortuni.
Conoscendo Moratti, crede che stia pensando all’esonero dello spagnolo?
Personalmente spero che il presidente si dimostri la solita persona equilibrata e lasci lavorare il tecnico spagnolo, senza ascoltare alcune voci. Benitez ha allenato squadre importanti dimostrando il proprio valore. E’ una persona perbene che non offende nessuno e rispetta sempre tutti i colleghi. In Italia non sempre gli allenatori hanno vinto al primo tentativo, molti sono arrivati al successo al secondo anno.
Cosa risponderebbe a coloro che invocano il ritorno di Mourinho?
Mourinho è stato un ottimo allenatore: ha vinto ma aveva anche un grande organico. Il suo modulo tattico un po’ difensivista mi è piaciuto, ma dal punto di vista umano si è comportato da maleducato non rispettando i colleghi, cercando sempre lo scontro dialettico.
Risse verbali continue…
Non mi è piaciuto da questo punto di vista. Tra l’altro lo scorso anno un grande lavoro lo ha fatto Ranieri che con la rosa della Roma, inferiore a quella dell’Inter, è riuscito a essere in corsa per il campionato fino all’ultima giornata. Mourinho ha allenato sempre grandi club, il Porto era fortissimo, il Chelsea continua a vincere lo stesso con Ancelotti, l’Inter lo scorso anno aveva una rosa stratosferica. Vorrei vederlo allenare squadre come il Cagliari, il Lecce… In questo modo potremmo capire il vero valore del tecnico.
Lei ha dichiarato di essere ormai in pensione, ma se Moratti avesse bisogno di un traghettatore Simoni si tirerebbe indietro?
(ride) E’ una bella domanda, io ho chiuso con la panchina ma per l’Inter potrei tornare in pista. Ovviamente si scherza, posso solo dire che simpatizzo per l’Inter perchè è una società che mi ha regalato emozioni uniche che non potrò mai dimenticare.
(Claudio Ruggieri)