Tottenham Hotspur-Inter si gioca a meno di due settimane dall’incredibile partita di San Siro in cui il Tottenham di Harry Redknapp, squadra “pazza” quanto l’Inter di Benitez, ha dispensato brividi indescrivibili per i tifosi nerazzurri. Inizio disastroso per gli Spurs, sotto di quattro gol al 35′ del primo tempo, riusciranno a rimontarne ben tre all’Inter con una prestazione stellare di Gareth Bale, il fluidificante gallese diventato di colpo il sogno per il calciomercato di mezza europa.
Il Tottenham ha giocato una sola volta in casa contro una squadra italiana. Era la primavera del 1972, coppa Uefa, contro i cugini del Milan che uscirono sconfitti dal White Heart Lane per 2-1 (doppietta di Perryman dopo il vantaggio iniziale di Benetti). L’Inter in trasferta contro le squadre inglesi ha decisamente più esperienza, ma non sempre felice, dodici partite giocate, quattro vinte, una pareggiata e sette perse (spettacolare quanto illusorio il 3-0 in casa dell’Arsenal nel 2003 con gol di Cruz, Van der Meyde e Martins, il “ritorno” fu meno memorabile).
Il Tottenham ritrova il suo miglior acquisto di quest’anno, ovvero Rafael van der Vaart (ma è acciaccato), connazionale di Sneijder dal destino molto simile: scartato dal Real Madrid è diventato vitale nella sua nuova squadra. All’andata era squalificato. Ancora indisponibile invece Jermaine Defoe, punta di diamante degli Spurs fermo per il brutto infortunio patito parecchio tempo fa in occasione della sua tripletta in nazionale. In porta l’italiano Cudicini sostituisce lo squalificato Gomez. Pesanti anche le assenze di Dawson, King e Bentley. Il Tottenham arriva a questo appuntamento dopo una sconfitta per 2-0 a Manchester.
Nell’Inter rientra Goran Pandev, che sostituisce Biabiany sulla zona d’attacco sinistra, mentre sono out per infortunio muscolare patito nell’ultima partita di campionato sia Julio Cesar (al suo posto Castellazzi) che Cambiasso (lo rileverà Muntari) che si aggiungono agli infortunati di più lungo corso Stankovic, Mariga e Thiago Motta. Per Benitez un 4-2-3-1 che punta una volta di più su Coutinho e Eto’o centroavanti ma con un Diego Milito in più in panchina.
Risorsa non disponibile