Lazio-Albinoleffe va in archivio con un 3-0 assolutamente rotondo che poteva davvero essere anche più pesante per la squadra allenata da Mondonico. La lazio ha dimostrato ancora una volta la bontà del lavoro di Reja perché a parte alcuni giocatori (Ledesma è titolare, e definire Rocchi una riserva è una eresia anche se sta trovando poco spazio in campionato) le seconde linee hanno dimostrato oltre al valore tecnico individuale anche un grandissimo affiatamento tattico che dimostra l’assoluta bontà dei dettami del proprio C.T. E ora viene il bello, perché il prossimo turno sarà derby. Infatti sul cammino della Lazio ricompare la Roma di Ranieri con tutte le polemiche e i conti in sospeso che da sempre animano la stracittadina della capitale. E forse per Reja qualche problema ci sarà, si, ma di abbondanza perché proprio nessuno accetterà di buon grado di star fuori.
Il primo tempo si apre con una breve fase di studio delle due formazioni e con l’Albinoleffe che tenta di aggredire la formazione di casa, come deve cercare di fare Davide contro Golia: il blitz nella speranza di incappare nel gol che cambia il volto del match. Al decimo infatti una grande azione di Zenoni sulla sinistra non trovala deviazione vincente di Momentè che sciupa un’occasione colossale. Da qui in po’ c’è solo la Lazio. Una manciata di minuti più tardi Foggia (a lui la palma di migliore in campo) scalda i guantoni a Layeni con una sventola da fuori. Al 15′ il gol su calcio piazzato di Garrido. Lo spagnolo tira fuori un vecchio numero del suo repertorio e sblocca il risultato (buona la sua prova anche in copertura). E’ una carta in più per Reja alle prese con i fastidi al ginocchio di Radu. Poi ancora la Lazio vicina al gol con Diakité (di testa) e Rocchi con una staffilata da lontano. Proprio sul finire del match Stendardo trova la deviazione vincente su cross di Foggia e porta la Lazio sul 2-0.
Nel secondo tempo la Lazio insiste, ma per Rocchi non è serata fortunata e i suoi tentativi di arrivare al gol falliscono in modo più o meno clamoroso (un palo per lui). Un altro legno lo coglie Kozak, traversa dopo un tocco a botta sicura, e poi arriva la sostituzione che suggella il trionfo biancoceleste: fuori Ledesma, dentro Del Nero. L’attaccante fa subito vedere qualche buon movimento, è voglioso e all’86’ su assist di Gonzalez riesce a pungere: gol e partita finita. Sotto a chi tocca… toh, c’è la Roma…
LAZIO (4-3-1-2): Berni; Scaloni (87’ Cavanda), Diakité, Stendardo, Garrido; Gonzalez, Ledesma (63’ Del Nero), Bresciano; Foggia (75’ Brocchi); Kozak, Rocchi. A disp.: Bizzarri, Dias, Hernanes, Floccari.
ALBINOLEFFE (3-5-2): Layeni; Garlini, Passoni, Maino; C.Zenoni, Mingazzini (52’ Foglio), Previtali, Hetemaj (76’ Girasole), Piccinni; Momenté, Grossi (52’ Cia). A disp.: Tomasig, Bergamelli, Lebran, Cocco. All. Mondonico
Arbitro: Carmine Russo di Nola (Angrisani, Bagnoli; Calvarese)
Marcatori: 15’ Garrido, 45’ Stendardo, 86’ Del Nero
Ammoniti: Foggia (L), Maino (A)
Recuperi: 0’ pt; 0′ st