Josè Mourinho non aveva mai perso 5-0 nella sua carriera da allenatore. E farlo per la prima volta nel SuperClasico Barcellona-Real Madrid non deve essere proprio il massimo della vita. Ma per lo Special One non è successo niente di speciale. Almeno stando alle sue parole in conferenza stampa.
“Non è stata un’umiliazione, ma solo la peggior sconfitta della mia carriera. Una sconfitta facile da digerire, perché quando perdi 5-0 non hai nulla da recriminare. Da questo campo sono uscito a volte con qualche recriminazione, ma oggi no. L’anno passato persi al Camp Nou con l’Inter nel girone di Champions e tutti risero, poi siamo tornati mesi dopo a guadagnarci la finale di Champions. Chissà che non capiti anche quest’anno…”.
È un Mou serafico, fin troppo tranquillo per essere l’allenatore che ha incassato la “Manita” giusto pochi minuti prima dagli odiati rivali blaugrana. L’analisi della partita? Semplice. “Una squadra ha giocato al suo massimo, l’altra malissimo. Il risultato di oggi è giusto, un premio per chi ha giocato bene e un castigo per chi non l’ha fatto. Ma non riflette la differenza tra i valori del Barcellona e del Real. Il Barca è una squadra già rodata, noi no e ci manca ancora tanto per esserlo. Ma il campionato sarà punto a punto fino alla fine”.
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Un desiderio Mou ce l’avrebbe. “Giocare la prossima partita già domani e non dover aspettare sabato. Quando vinci partite importanti io dico ai giocatori che hanno motivo di piangere di gioia, ma quando perdi così non c’è tempo per le lacrime, bisogna solo ripartire e aver voglia di affrontare il prossimo avversario per riscattarsi”.
Poi lo Special One scende nel particolare, parlando della prova della sua squadra tutt’altro che galactica. “Abbiamo regalato due gol ridicoli al Barca. E dopo il 2-0 avevamo due scelte: cercare di giocare più alti e aggredire gli avversari o chiuderci dietro per non prenderle. Abbiamo scelto la prima. Però non ho mai avuto la sensazione di poter aiutare la squadra a vincere oggi. L’unica cosa che volevo è far sì che la squadra non perdesse l’equilibrio in campo e finisse la gara con dignità. Mi sono sentito impotente, non si poteva cambiare il corso della partita”.
Mou impotente? Chi se lo aspettava. Detto da lui poi…ma subito dopo arriva lo scatto d’orgoglio del tecnico portoghese. “Me ne vado da Barcellona con delusione, come i miei giocatori. Ma la partita è terminata e da domani ci dobbiamo allenare duramente per la prossima gara. Siamo solo a 2 punti dalla vetta, non a 20”. Come dire: occhio Barca, hai vinto la battaglia, non la guerra.
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