La Juventus piega il Cesena soffrendo contro una buona avversaria e avvicina la vetta, che ora dista soltanto 4 punti grazie al contemporaneo crollo della Lazio nel derby capitolino. Juventus-Cesena ha avuto un protagonista su tutti: Alex Del Piero, capace di prendere per mano una squadra che nei primi venti minuti era apparsa sottotono, a corto di idee e si trovava meritatamente sotto per una rete a zero grazie al gol dell’ex nerazzurro Jimenez. Il capitano ha trasformato dapprima il rigore dell’1 a 1 e poi creato varchi e occasioni per tutti i suoi compagni, capaci, grazie a Quagliarella di raddoppiare proprio allo scadere della prima frazione. Nella ripresa la Juve ha sofferto, ha stretto i denti e ha trovato nel finale il gol della sicurezza con Iaquinta: 3 punti d’oro che avvicinano l’Inter e la Lazio, prigioniere dei propri errori. Una parola per il Cesena: ultimo in classifica, si è presentato a Torino esprimendo a tratti un buon calcio e mettendo alle corde la retroguardia bianconera. Gli otto punti in dieci partite sembrano essere davvero troppo pochi per gli uomini di Ficcadenti.



Bastano 11 minuti al Cesena per spaventare la Torino bianconera. Una grande azione di Giaccherini spiana la strada al più facile dei gol di Jimenez, vera e propria spina nel fianco di una difesa bianconera apparsa lenta e imballata. Gli inserimenti forzati di Grosso e Sorensen avranno fatto storcere il naso a più di un tifoso, e l’avvio di gara dei due sembrava confermare la diffidenza popolare nei loro confronti. Ma il Cesena non aveva fatto i conti con un Del Piero in grande spolvero. Gol su rigore, colpi di tacco, dribbling efficaci e stilisticamente da applausi: il capitano ha mostrato tutto il repertorio.  Il secondo gol, di Quagliarella su assist di Marchisio, arriva come logica conseguenza di una differenza tecnica e tattica evidente tra le due formazioni, acuita soprattutto dallo sciagurato secondo fallo di Pellegrino, che è costato il rosso al difensore cesenate quando mancavano poco più di cinque minuti al riposo.



Il Cesena è stato in partita sino alla fine. Bisogna concedere agli uomini di Ficcadenti l’onore delle armi, capaci come sono stati di far soffrire la Juve a Torino. Il gol della sicurezza per la Juve infatti  è arrivato solo allo scadere. Nel mezzo ci sono state occasioni da una parte e dall’altra, tante entrate dure, contasti accesi, battibecchi e cartellini: insomma, una vera e propria battaglia, da cui la Juve esce vincitrice guidata da un grande capitano, capace come non mai di caricarsi sulle spalle i compagni. Ora la vetta è lì, a portata di mano. Mercoledì la Vecchia Signora andrà a Brescia e poi ospiterà la Roma domenica. Toh, proprio le due formazioni che tra ieri e oggi le hanno fermato i rivali in fuga, facendo sorridere la Torino bianconera.



 

JUVENTUS-CESENA 3-1

 

PRIMO TEMPO 2-1

 

MARCATORI: Jimenez (C) all’11’, Del Piero (J) su rig. al 31′, Quagliarella (J) al 43′ p.t.;Iaquinta (J) al 43′ s.t.

 

JUVENTUS (4-4-2): Storari; Motta, Bonucci, Sorensen, Grosso; Pepe, Sissoko (13′ st Melo, 31′ st Salihamidzic), Aquilani, Marchisio; Quagliarella, Del Piero (12′ st Iaquinta). (Costantino, Camilleri, Lanzafame, Liviero). All: Del Neri.

 

CESENA (4-3-2-1): Antonioli; Nagatomo, Von Bergen, Pellegrino, Lauro (33′ st Ceccarelli); Schelotto (44′ pt Benalouane), Appiah, Parolo; Giaccherini, Jimenez; Bogdani (32′ st Rodriguez). (Cavalieri, Fatic, Gorobsov, Piangerelli). All: Ficcadenti.

 

ARBITRO: Romeo.

 

NOTE: espulso Pellegrino al 41′ p.t per somma di ammonizioni. Ammoniti: Motta (J), Pellegrino (C), Appiah (C), Bogdani (C), Sissoko (J).  

 

 

PAGELLE

 

JUVENTUS

 

Storari, voto 6: può poco sul tap-in ravvicinato di Jimenez, per il resto fa buona guardia dimostrandosi sicuro tra i pali.

 

Motta, voto 6: parte dietro, acquista sicurezza col passacre dei minuti e nel finale trova anche il coraggio di proporsi in avanti. In crescita.

 

Bonucci, voto 5,5: soffre terribilmente la mancanza di Chiellini. Per tutta la gara si dimostra confusionario e pasticcione. Così non va.

 

Sorensen, voto 5,5: Ha l’occasione della vita per dimostrare tutto il suo valore. La sciupa sfoderando una prestazione non all’altezza della serie A.

 

Grosso, voto 6: Tolto dalla naftalina in extremis, svolge il suo compitino in maniera sufficiente. Qualche sbavatura, ma anche un grandissimo recupero che dà il via al gol del 3 a 1.

 

Pepe, voto 6: Si vede che ha voglia di dimostrare tutto il suo valore. Soffre un po’ il dinamismo del centrocampo avversario, ma si propone in avanti con continuità. Sulla via del recupero.

 

Sissoko, voto 5,5: non imbrocca un passaggio per i primi venti minuti. Risulta lento e impreciso, nonché molto nervoso. Rimandato. Al suo posto entrerà Melo (S.V.) nella ripresa.

 

 

Aquilani, voto 6,5: in crescita evidente il ragazzo romano. Ha in mano le redini del centrocampo, che gestisce con acume e sapienza. Ritrovato.

 

Marchisio, voto 6,5: buona prestazione del capitano in seconda. Si propone in avanti, difende bene, e dà l’idea di non andare mai in affanno. Bene così.

 

Quagliarella, voto 6,5: tocca pochissimi palloni nel primo tempo. Ma, cosa più importante, uno lo mette dentro. Nella ripresa cresce in qualità e quantità.

 

Del Piero, voto 7,5: primo tempo da capitano vero. Gol, assist e fantasia al potere.  Esce nella ripresa tra gli applausi del suo pubblico.

 

Iaquinta, voto 6,5: sostituisce Del Piero e timbra il cartellino col gol della sicurezza. Buona prova, dinamica e di qualità.  

 

 

CESENA

 

Antonioli, voto 6: non ha grosse colpe in occasione dei gol. Per il resto fa il suo mestiere con grande sicurezza.

 

Nagatomo, voto 5,5: sbaglia troppi palloni, dimostrando tutti i suoi limiti tecnici e tattici.

 

Von Bergen, voto 5,5: Va in sofferenza quando la Juve preme dalle sue parti.

 

Pellegrino, voto 4: fallacci sciagurati gli costano il rosso. Lasciare i propri compagni in dieci per più di un tempo equivale ad un suicidio calcistico.

 

Lauro, voto 6: Fa il suo mestiere, dimostrandosi combattivo ed attento in copertura.

 

Schelotto, voto 6: Si danna l’anima per recuperare palloni a destra e sinistra. Prezioso.

 

 

Appiah, voto 6: alterna entrate durissime a tocchi vellutati. Se il centrocampo regge è anche merito suo.

 

Parolo, voto 6: buona la sua prova, di sostanza, condita anche da un paio di tentativi a rete.

 

Jimenez, voto 6,5: il più pericoloso dei suoi. Segna il gol del vantaggio e con il suo movimento mette in crisi la retroguardia bianconera.

 

Giaccherini, voto 6,5: una piacevole conferma. Il gol nasce da una sua giocata e si propone sempre pericolosamente in avanti.

 

Bogdani, voto 5,5: si impegna su ogni pallone, ma è di gran lunga il meno pericoloso degli attaccanti cesenati.

 

(Paolo Camiciotti)