Bruttissimo episodio ieri a Calimera, centro dove si allena il Lecce: Souleymane Diamoutene è stato aggredito da una ventina di ultras giallorossi, mentre era impegnato nel riscaldamento con i compagni. Il motivo? Il suo passato barese. Un’esperienza di pochi mesi in prestito nella squadra rivale. Ma tanto basta per non essere più degno di indossare la maglia del Lecce e soprattutto la fascia da capitano, che il maliano si è visto affidare da De Canio nella gara con l’Udinese in coppa Italia.



È lo stesso Diamoutene a raccontare ciò che è accaduto ieri pomeriggio: “Mentre facevamo torello a bordocampo, è entrato un gruppo di tifosi e qualcuno – mettendomi le mani addosso – mi ha detto di togliermi la maglia. Ho sentito espressioni come ‘sporco barese’ ma non ho ricevuto offese per il colore della mia pelle. Purtroppo non ci voleva proprio adesso che De Canio mi stava dando spazio. Sono dispiaciuto. Ora dovrò riflettere sul mio futuro in maglia giallorossa. Perché, pur essendo legato da un contratto fino al 2012, valuterò insieme alla società la soluzione migliore”.



Dopo alcuni minuti di tensione, la situazione è ritornata alla normalità grazie anche all’intervento del tecnico Gigi De Canio e di alcuni calciatori, che hanno convinto il gruppetto ad uscire dal terreno di gioco. Diamoutene ha comunque interrotto l’allenamento, mentre i violenti si spostavano sulla tribunetta del campo d’allenamento, invitando anche il resto della squadra ad un maggiore impegno per tirarsi fuori dalla situazione di classifica tutt’altro che tranquilla. Dagli spalti sono poi state lanciate tre bombe carta. Sul posto, in seguito, sono intervenuti gli agenti della Digos, che hanno vigilato sulla fase finale dell’allenamento.



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Il mondo del calcio esprime la sua solidarietà a Diamoutene. In un comunicato l’Associazione Italiana Calciatori “esprime totale solidarietà al calciatore del Lecce Souleymane Diamoutene, vittima di un gravissimo episodio accaduto quest’oggi durante l’allenamento della squadra giallorossa. Il difensore di origine maliana, preso di mira per aver vestito in passato la maglia del Bari, è stato accerchiato da un gruppo di ultrà leccesi e fatto oggetto di odiosi insulti. L’Aic, nel manifestare al calciatore il sostegno a nome dell’intera categoria, auspica ancora una volta l’intervento della Federazione e delle Leghe che in queste occasioni, pur trattandosi di problemi di ordine pubblico, devono esprimere dure prese di posizione e prendere provvedimenti significativi”.