ESCLUSIVA – Luigi Di Biagio è un grande ex di Roma e Inter. Cresciuto nelle giovanili della Lazio, con i giallorossi ha disputato quattro stagioni e altrettante vestendo la maglia nerazzurra. Ex centrocampista della nazionale, è romano di nascita e affettivamente legato alle vicende sportive della Capitale. In questa intervista esclusiva a ilsussidairo.net, Di Biagio ci parla della capolista Inter, della buona stagione giallorossa, ma anche della crisi in casa Lazio. C’è poi spazio anche per i suoi progetti futuri, tra cui la carriera da allenatore.



L’inter di Mourinho è veramente di un altro pianeta? Insomma, possiamo considerarlo chiuso questo campionato?

Il campionato non può ancora considerarsi chiuso, anche se al 90% lo vincerà l’Inter che ha dimostrato di avere qualcosa in più rispetto a Roma, Milan e Juventus.

La cura Ranieri ha portato ottimi risultati alla Roma che ora è seconda. Come valuti la stagione dei giallorossi?



La risposta è scontata, si tratta di un’ottima stagione: la Roma sta lottando su tutti e tre i fronti, nelle ultime partite riesce a subire sempre meno gol e gioca anche in maniera discreta. Ranieri e la squadra stanno facendo un ottimo lavoro anche se bisogna fare attenzione al tranello scudetto. In molti nella Capitale cominciano a sperare in questo traguardo ma bisogna proseguire con i piedi per terra e lavorare con professionalità come è stato fatto fino ad ora. D’altronde la Roma è competitiva, la sua rosa è molto ampia e Ranieri può scegliere con tranquillità tra tutti i suoi giocatori.



In molti descrivono la Roma come l’anti Inter per eccellenza anche se Ranieri non ne vuol sentir parlare. Tu che ne pensi in proposito?

Ad oggi dico di sì: la Roma può essere l’anti Inter, anche se una previsione del genere non l’avrei fatta tre mesi fa quando le cose non andavano propriamente bene. Non credo a chi ora dice che “se lo sarebbe aspettato dall’inizio” di vedere la Roma lottare per lo scudetto, io penso che questa squadra, che ora sta mostrando di essere in grande forma, può farcela ma attenzione: non bisognerebbe ripetere l’errore della Juventus di Ranieri dello scorso anno che poi ha inevitabilmente disatteso le aspettative di inizio campionato.

 

Pandev all’inter e Toni alla Roma. Che dire di questi due acquisti "di riparazione"?

Si tratta di due grandi acquisti. Quello di Pandev era un affare sicuro, il trasferimento di Toni è stato invece una scommessa da parte della società visto che non giocava con continuità da diversi mesi e, nello specifico, era lontano dalla serie A da almeno 3 anni. Sinceramente non mi sarei aspettato di vederlo così in forma, pur non avendo dubbi sulle sue grandi doti. Luca si è rivelato ancora una volta un giocatore importantissimo e ha dimostrato ottimi risultati anche con la Roma.

 

Hai giocato per diverse stagioni nella Roma, ci puoi sintetizzare l’esperienza nella Capitale?

Ringrazierò sempre Franco Sensi per avermi dato la possibilità di giocare nella squadra della mia città, dove sono nato, qui la mia esperienza è stata assolutamente positiva. La nostra era una Roma in costruzione ed eravamo nel periodo delle "sette sorelle" ma, nonostante tutto, riuscimmo a ottenere grandi risultati. Per me, da calciatore e da romano, è stato un vero onore indossare la maglia giallorossa.

 

Romano sì. Ma romanista o laziale?

La questione del calciatore-tifoso lascia il tempo che trova. Ad eccezione di poche vere bandiere e giocatori che ci credono veramente, penso a Francesco Totti e Daniele De Rossi, essere calciatore e professionista è inevitabilmente diverso dall’essere tifoso. Io sono contento di avere avuto l’opportunità di crescere nelle giovanili della Lazio e al contempo mi ritengo onorato di aver trascorso quattro anni nella Roma, una squadra che non dimenticherò mai.

La partita in giallorosso che ricordi con maggior emozione?

Roma-Inter della stagione 1995-1996 (finì 1-0 n.d.r.): era l’ultima di campionato e io segnai il gol decisivo che avrebbe poi sancito la qualificazione della Roma in coppa Uefa. Una bellissima soddisfazione anche per superare lo scetticismo di una parte della piazza romana che fino a quel momento era stata un po’ diffidente per i miei trascorsi nelle giovanili della Lazio.

 

Un giudizio sulle contestazione in casa Lazio…

Le contestazioni e le proteste sono sempre legittime purché siano civili non sfocino nella violenza. In questa situazione c’è poi da capire lo stato d’animo del popolo biancoceleste, ovviamente è deluso e frustrato dai risultati e dall’annata della Lazio.

Progetti per il futuro?

Lavoro per Sky, sono la seconda voce nelle telecronache. Ho inoltre conseguito il master per diventare allenatore, ricevendo peraltro diverse offerte da squadre di LegaPro. Ora però voglio stare con la mia famiglia e i miei figli e, quando arriverà l’occasione, se sarò convinto del progetto propostomi, partirò con una nuova avventura.

 

OrganizzI anche tornei sportivi…

Ce n’è uno in particolare ed è il "Tirreno e Sport", manifestazione che prende luogo sul litorale laziale e riunisce le squadre primavera di importanti club italiani come Juventus, Inter, Milan, Fiorentina e Roma. Si svolge ogni anno nel mese di agosto e la prossima edizione sarà ancor più ricca di eventi, tra cui la presenza delle telecamere di Sky che seguiranno in diretta gli incontri. Inoltre stiamo lavorando per farvi partecipare anche squadre di blasone internazionale.

 

In conclusione…

Mi auguro che la Roma continui a giocare così e si avvicini sempre più all’Inter. Sarebbe bellissima una lotta scudetto tra giallorossi e nerazzurri: si tratta dei due club a cui sono più legato ed è innegabile che anche per me sarebbe un piccolo scudetto!

 

(Marco Fattorini)