CHAMPIONS LEAGUE INTER CHELSEA – E’ un Mourinho soddisfatto quello che si presenta nel post-partita di Inter-Chelsea ai microfoni dei giornalisti. Il portoghese ha esaltato la prestazione dei suoi, protagonisti di una gara superlativa contro la corazzata inglese: «Vittoria spettacolare – dice lo Special One – ottenuta contro una squadra che in Europa non perdeva da una vita. Avevamo tutta la difesa diffidata e ne usciamo vincitori e senza squalificati. A Londra mi aspetto un Chelsea rabbioso – ha proseguito – ma davanti ci siamo noi e abbiamo serie possibilità di passare il turno. Oggi loro hanno capito che l’Inter è una grande squadra. Niente percentuali e niente emozioni, ci sono già stato lì, penso solo a qualificarmi».
Quindi Mourinho ha aggiunto: «Abbiamo iniziato a testa bassa volevo un gol subito, fare la partita. Bravi, anche se qualcosa non ha funzionato a centrocampo, per questo mi avete visto spesso fuori dalla panchina a urlare con i miei giocatori. Devo dire bravo e grazie al quarto uomo, che ha capito la mia frustrazione nel non riuscire a comunicare, lasciandomi così uscire di qualche centimetro dall’area di competenza». Un Chelsea che secondo lo Special One ha fatto poco o nulla: «Chelsea? Ricordo il palo di Drogba e un tiro di Lampard, poi poco o nulla».
Chiusura dedicata alla gara fra Fiorentina-Milan e a un episodio discutibile in area di rigore Viola: «Sto zitto, è meglio – dice – mi hanno detto che a Firenze è successa la stessa cosa di Bari (allude a un altro rigore non dato contro i rossoneri), quindi se parlo mi danno 3-4 giornate in più di squalifica. Qui dicono che bisogna abbassare i toni, abbassare i toni (fa chiaramente il verso a Galliani).
Ed è così che avete costruito una storia nel vostro calcio che come amante di questo sport mi ha fatto vergogna. Dopo Calciopoli, io avevo vergogna a dare da mangiare alla mia famiglia con i soldi del calcio. Ma va bene così, abbassiamo i toni… Di sicuro, però, io arrivo onesto e me ne andrò onesto. E infatti dico che c’era un rigore per il Chelsea».