EUROPA LEAGUE – ROMA PANATHINAIKOS – La partita, si sa, è andata come è andata. E uno dei dispiaceri per il triste epilogo è sicuramente nei confronti degli oltre 50 mila tifosi che hanno superato parecchi ostacoli tra un orario improbabile (ore 19),  il traffico cittadino e la comodità di tv e divano. Il tutto per sostenere la Roma nella gara di ritorno dei sedicesimi di finale.



Il vero spettacolo della serata si è infatti consumato sugli spalti. Già da alcune ore prima del match, le strade intorno allo stadio erano gremite di tifosi: tante le facce e le sciarpe greche che, senza problemi, circolavano nei dintorni dell’Olimpico in un’atmosfera di cordialità e allegria. Dentro l’Olimpico l’atmosfera era da Champions: tribune, curve, distinti e settore ospiti,un colpo d’occhio impressionante accompagnato da un entusiasmo pronto a dilagare. 



I greci, accorsi in oltre 7000, sono stati sistemati nei Distinti e in una parte di Curva Nord. Tanti, colorati ma soprattutto “sincronizzati”, da subito hanno cominciato a farsi sentire con cori, battiti di mani e tanto colore. Dall’altra parte c’era una Sud vestita a festa, piena e pronta a sostenere i giallorossi. Tra le due tifoserie nessun rancore, anzi un tacito gemellaggio che ha riservato momenti di sportività e goliardia durante la serata. Pensiamo, ad esempio, ad alcuni cori anti-laziali partiti dal settore ospiti del Panathinaikos e cantati (all’unisono) in italiano. Lo stadio non ci ha pensato due volte e ha applaudito con grande calore la “galanteria” dei greci.



 

Al momento della discesa in campo delle squadre, le coreografie hanno fatto il loro ingresso sugli spalti. Dal settore ospiti tante bandierine bianche e verdi, dalla Sud un’infinita serie di cartoncini gialli e rossi che componevano la scritta SPQR. Quando poi è decollato l’inno di Venditti, tutto lo stadio è scattato in piedi con sciarpa d’ordinanza e voce piena. Lo spicchio verde dei greci apprezza lo spettacolo e fa partire centinaia di flash per immortalare la curva Sud e , più in generale, lo stadio giallorosso.

 

Durante il match si è assistito al gioco dell parti: la Sud e il settore ospiti si alternavano, a volte sovrapponendosi, nei cori d’incitamento che  via via si sono susseguiti  nell’arco dei novanta minuti. Al gol di Riise scatta l’euforia generale, alle tre reti del Panathinaikos il settore ospiti esplode in un boato mentre la curva Sud tenta di spronare i giallorossi proseguendo con cori e  incoraggiamenti anche nel secondo tempo.

 

A fine gara, quando già più di qualcuno ha abbandonato la tribuna, i giocatori del Panathinaikos si dirigono sotto il settore ospiti per ringraziare i supporters che, con altri cori e "scenografie umane" continuano a festeggiare e a impressionare. Dalla Sud e dal resto dello stadio partono gli applausi sinceri e spontanei dei romanisti. Un gesto semplice ma emblematico che raccoglie i bellissimi presupposti di una serata avara di soddisfazioni per il popolo giallorosso. Che, nonostante tutto, ci ha creduto.

(Marco Fattorini)