PAGELLE JUVENTUS-PALERMO 0-2 (primo tempo 0-0)

MARCATORI: Miccoli al 15′, Budan al 36′ s.t.

JUVENTUS (4-3-1-2): Manninger; Grygera, Cannavaro, Chiellini, De Ceglie (35′ s.t. Grosso); Candreva, Felipe Melo, Sissoko; Diego (44′ s.t. Zebina); Del Piero (35′ s.t. Paolucci), Trezeguet. (Pinsoglio, Legrottaglie, Marrone, Immobile). All. Zaccheroni.



PALERMO (4-3-1-2): Sirigu; Cassani, Kjaer, Bovo, Balzaretti; Migliaccio (41′ s.t. Blasi), Liverani, Nocerino; Pastore; Miccoli (35′ s.t. Budan), Hernandez (24′ s.t. Cavani). (Benussi, Goian, Bertolo, Simplicio). All. Rossi.

ARBITRO: Valeri.

NOTE: serata fredda, terreno in discrete condizioni. Spettatori 18.000 circa. Ammoniti: Candreva, Cassani, Sissoko. Recupero: 0′ p.t.; 3′ s.t..



MANNINGER 6 – Chiamato in causa per la prima volta al 55° minuto, chiude bene il primo palo al potente destro di Pastore. In entrambi i goal subiti dalla Juve è un po’ sorpreso, tanto dalla magia di Miccoli quanto dalla follia di Grygera, ma incolpevole.

GRYGERA 5 – Nel primo tempo è tra i migliori della squadra di Zaccheroni. Nella ripresa si limita a contenere le folate offensive del Palermo, per poi rovinare tutto con l’erroraccio che regala il secondo goal a Budan e chiude di fatto la partita.

CHIELLINI 6.5 – Fa quasi tenerezza vederlo lottare praticamente da solo contro una squadra composta da 11 giocatori. Chiude, riparte, imposta e va persino a firmare la conclusione più pericolosa dell’intera partita della Juve. Senza il supporto dei compagni, però, può fare poco o nulla.



CANNAVARO 5.5 – E’ sempre più la controfigura del giocatore straordinario che nel 2006 alzò la Coppa del Mondo da protagonista e, altrettanto meritatamente, il Pallone d’Oro. Oggi si limita all’ordinaria amministrazione, per poi essere scavalcato dal magico destro di Miccoli.

DE CEGLIE 5 – Il suo apporto in fase di spinta è positivo, specialmente nel corso del primo tempo. Nella ripresa, però, non riesce più a pungere, venendo letteralmente travolto dal dirimpettaio Cassani.

GROSSO S.V. – Mandato in campo a 10′ dalla fine, fa appena in tempo a beccarsi una bordata di fischi ingenerosi

CANDREVA 5.5 – Inizia la sua gara come peggio non potrebbe rimediando un’inutile ammonizione per un intervento che definire inutile sarebbe riduttivo. Cresce però pian piano, dando ordine e soprattutto cambio di passo al centrocampo bianconero nel corso del primo tempo, per poi rovinare tutto nella ripresa rovina, mimetizzandosi tra le maglie rosanero e risultando tra i peggiori.

MELO 5.5 – Disputa la sua onesta gara con poche imperfezioni, ma certo non giustifica così i 25 milioni di euro spesi dalla Juve in estate per acquistarlo. Fa meglio di altre volte, ma è sempre troppo nervoso.

 

SISSOKO 5.5 – Parte benino, per poi venire risucchiato nel "non gioco" della Juventus. Nel ruolo di diga non è efficace come al solito, in fase di impostazione è più impreciso del solito.

 

DIEGO 5 – E’ vivace, forse anche più di altre volte, ma quando si tratta di dare la sterzata decisiva, preferisce rifugiarsi in facili appoggi piuttosto che dimostrare tutto il proprio talento e alla fine, esce tra i fischi che rovinano ulteriormente il giorno del suo 25° compleanno. Continuando così, difficilmente riuscirà ad affermarsi ad alti livelli.

 

ZEBINA S.V.

 

TREZEGUET 5 – Risulta invisibile per tutta la durata della gara, ma questa per lui non è una novità assoluta. La novità consiste più che altro nel fatto che, a differenza del solito, spreca la stoccata vincente quando gli capita il pallone giusto.

 

DEL PIERO 6 – Così come i due compagni di reparto non riesce a rendersi quasi mai pericoloso, ad eccezione di una punizione calciata a metà ripresa e terminata di poco alta. E’ però l’ultimo a mollare, disputando una gara di grande sacrificio come se fosse un faticatore qualunque e non uno dei giocatori più talentuosi del campionato.

 

PAOLUCCI S.V. – Che non sarebbe stato lui l’uomo per salvare la stagione lo si sapeva quando la Juventus, a gennaio, lo prelevò dal Siena. Così come non si può sperare che, mandandolo in campo a 10 minuti dalla fine, possa capovolgere il risultato.