FIORENTINA ROMA – La Roma dei record e delle belle speranze è attesa, per domenica sera, all’Artemio Franchi di Firenze per una sfida che ha il sapore della Champions League e le aspettative da big match. I giallorossi di Claudio Ranieri dovranno fare a meno di Burdisso, squalificato, ma ritroveranno la coppia centrale Juan-Mexes (quest’ultimo pare recuperato). Possibile ballottaggio invece tra Cassetti e Motta per la fascia destra della retroguardia.



Gli altri tutti confermati, a partire da Totti e Vucinic. Proprio il capitano della Roma ha una piccola (si fa per dire) commissione da sbrigare in quel di Firenze. Il numero 10 infatti, non ha mai segnato al Franchi e il posticipo di domenica può rappresentare la serata giusta per sfatare un tabù che Totti ha già infranto poche settimane fa contro la Juventus all’Olimpico di Torino.



 

Mister Ranieri, artefice della serie positiva romanista che dura da 18 partite, è a caccia di ben due record. Il primo nei confronti di se stesso e della striscia di 19 risultati utili che nel 1995-96 da lui realizzata quando sedeva proprio sulla panchina della Fiorentina, la stessa in cui giocavano Batitstuta e Rui Costa. Il secondo traguardo è invece rappresentato da un illustre predecessore giallorosso: parliamo di Fabio Capello che, oltre ad aver portato uno scudetto nella Capitale, ha resistito per venti partite consecutive (coppe comprese) senza mai una sconfitta.



 

Tutti all’Artemio Franchi. Saranno 2500 i supporters romanisti che domenica affolleranno il settore ospiti dello stadio viola. E, a tal proposito, è già scattata l’allerta della questura fiorentina che valuta questo match ad alto rischio sicurezza soprattutto per l’eventuale arrivo a Firenze di tifosi senza biglietto. Per questo sono previsti controlli puntuali delle forze dell’ordine lungo gli itinerari di arrivo allo stadio.

 

Intanto dalla sponda viola giungono le parole di Pantaleo Corvino che, pur ribadendo "ho solo la testa alla Fiorentina", non chiude nessuna porta per il futuro. "Se la Fiorentina non dovesse più credere in me, Roma è una città dove mi sentirei a mio agio", queste le dichiarazioni del d.s. che in Italia ha portato talenti del calibro di Vucinic, Bojinov e Jovetic.

 

(Marco Fattorini)