JUVENTUS LAZIO – L’ennesimo traguardo che ha il profumo di storia. L’indissolubile legame tra Del Piero e la Vecchia Signora tocca, contando la sfida con il Livorno, le 444 presenze in campionato con la maglia bianconera. Come Boniperti. Dopo averlo superato per il numero di reti, Alex è pronto a raccoglierne il testimone anche per quanto riguarda la fedeltà ai colori della Vecchia Signora. Come Boniperti si prepara a un futuro da dirigente. Una fedeltà che ha significato anche una stagione (35 gare) in serie B nei campi di provincia con i difensori avversari pronti a mordere le caviglie della nobile decaduta. Una fedeltà che ha visto in questi anni grandi successi, ma anche cocenti delusioni (dalle già citata retrocessione alle finali di Champions perse). Sul suo percorso non sono mancati i gravi infortunati, che hanno testimoniato una volta di più il carattere e la tempra di un campione sempre capace di rialzarsi. Il suo stile pacato e al tempo stesso schietto è sempre stato un esempio all’interno dello spogliatoio e, nonostante alcune incomprensioni (soprattutto con Capello e con Ranieri), ha remato dalla parte della squadra da vero capitano.



Lontano dalle polemiche, ha lavorato per migliorarsi giorno dopo giorno. Nelle sue stagioni in bianconero (dal 1993-94) deve ringraziare Marcello Lippi, ma soprattutto Carlo Ancelotti, che, nel suo momento peggiore dal punto di vista professionale (un cannoniere che non trovava la via della rete) e umano (la malattia e poi la morte del padre), ha saputo valorizzare il suo talento, esponendosi alle molte critiche della società (l’avvocato Agnelli) e di parte della tifoseria. Sarebbe bello se Pinturicchio potesse concludere la carriera in bianconero con un trofeo internazionale, il giusto premio al suo impegno e alla sua classe. Il giovane Del Piero ebbe la possibilità di esplodere in maniera definitiva, quando dirigenti lungimiranti capirono che Roberto Baggio non era più funzionale al progetto bianconero. Adesso servirebbe lo stesso coraggio per voltare pagina e chiudere i conti con il passato (Camoranesi e Zebina, per fare due nomi), ma è difficile perché mancano dirigenti lungimiranti.



 

(Luciano Zanardini)

Leggi anche

Formazioni Inter Milan/ Quote: Dimarco e Maignan titolari? (Serie A, oggi 22 settembre 2024)