ESCLUSIVA CICLISMO – Gianni Bugno, due volte iridato nel 1991 e nel 1992 racconta, in questa intervista in esclusiva per il sussidiario.net, il ciclismo moderno, l’attesa dei corridori azzurri per Giro e Tour e un ricordo commosso per Franco Ballerini prematuramente scomparso domenica mattina.
E’ un momento duro per il ciclismo. Ci ha lasciato Franco Ballerini…
Non posso aggiungere altro se non a quello che si è già detto. E’ morto un campione del ciclismo. Un re delle classiche, il signore della Roubaix. E soprattutto un grande personaggio, un leader fuori e dentro il ciclismo. Una perdita incolmabile. Ballerini ci mancherà tantissimo.
La stagione sta entrando nel vivo: chi è il più forte corridore di adesso?
Senza dubbio nelle corse a tappe è lo spagnolo Contador. Uno che fa sempre la differenza.
E il rivale?
E’ il lussemburghese Andy Schleck l’atleta che può metterlo più in difficoltà.
E Armstrong?
Non lo vedo in grado di rivaleggiare con Contador. E poi sarebbe meglio che si ritirasse, che appendesse la bici al chiodo e lasciasse spazio ai giovani.
Ci sono corridori italiani che possono far bene nelle corse a tappe?
Certamente Basso. Poi c’è Nibali. Lui è la speranza italiana dei prossimi anni.
Come vede questo il Giro 2010 che partirà da Amsterdam?
Non mi piace che parta da una località straniera. Comunque mi sembra un tracciato duro, molto impegnativo e competitivo.
Il Tour invece?
Il solito Tour che ogni anno ci presentano. Nella tradizione e nella storia di questa grande corsa.
Come vede gli italiani invece nelle classiche?
L’anno scorso non ne abbiamo vinto neanche una. Speriamo in Pozzato, un corridore di sicuro valore.
Un giudizio sul campione del mondo 2009, l’australiano Evans?
E’ un corridore molto forte nelle gare di un giorno. Può comunque dire la sua anche nelle corse a tappe.
Com’è cambiato il ciclismo dai suoi tempi ad oggi?
E’ molto cambiato. Ha acquistato ancora più importanza. A livello mediatico poi c’è stata un’ulteriore crescita.
Forse nelle corse a tappe si sente l’assenza di personaggi come lei e Chiappucci?
Abbiamo fatto molto bene. Adesso aspettiamo che vengano fuori i giovani.
E Pantani. Come giudica la sua storia?
E’ andata così come nessuno desiderava. Un grande campione che ha vissuto un grande dramma.
Intanto si è evoluto il ciclismo femminile italiano. Abbiamo conquistato la maglia iridata ai recenti Mondiali di Mendrisio…
Il ciclismo femminile italiano era già di buon livello un tempo. Adesso certamente ci sono ragazze che vanno molto forte. Così abbiamo vinto il Mondiale 2009 con Tatiana Guderzo.
Si sente soddisfatto della sua carriera?
Va bene così. Sono contento di quello che ho fatto.
In una speciale classifica del ciclismo di tutti i tempi chi mette prima tra Coppi. Merckx, Hinault e Indurain?
E’ difficile. Non si possono fare confronti con campioni di diverse epoche. Sono stati tutti dei fuoriclasse e hanno dato tantissimo al ciclismo e allo sport…
(Franco Vittadini)