ROMA LAZIO – “Noi a festeggià, voi a rosicà”. Con queste parole, contestualizzate in un coro di sfottò, i tifosi romanisti si burlavano dei cugini laziali in occasione della grande festa al Circo Massimo nel 2001, appena qualche giorno dopo la vittoria del terzo scudetto giallorosso.

Ne è passata di acqua sotto ai ponti ma, in questo periodo, si è tornati ad una simile frattura di stati d’animo: da una parte del Tevere troneggia la Roma Champagne dei 19 risultati utili consecutivi, seconda in classifica e abbonata alla vittoria. Sull’altra sponda c’è invece una Lazio affaticata e dolorante, orfana di Pandev e “forte” di 22 punti in classifica che, oggi, le consegnerebbero la retrocessione in serie B. Da una parte del fiume, la focosa euforia dei 2500 tifosi accorsi a Firenze per sostenere la Roma, dall’altra il fuoco (vero e proprio) dei seggiolini dell’Olimpico che bruciano pochi minuti dopo Lazio-Catania, vinta proprio dai siciliani.



L’atmosfera in casa Lazio è tesissima: da mesi i tifosi contestano proprietà e allenatore, presi di mira anche domenica scorsa dalle veementi critiche dell’Olimpico, tanto che il presidente Lotito, per motivi di sicurezza, ha dovuto abbandonare lo stadio subito dopo il fischio finale. Tra i supporters biancocelesti, gli stessi che pochi mesi fa hanno potuto festeggiare coppa Italia e Supercoppa, si meditano altre forme di protesta e intanto, via etere e web, è stato annunciato un sit-in a Formello per oggi pomeriggio, in coincidenza con la ripresa degli allenamenti. I supporters chiedono una scossa siginificativa dalla squadra e dalla società. E, ovviamente, una classifica meno impietosa.



Non si escludono, per i prossimi giorni, misure più drastiche come quella di disertare Lazio-Fiorentina. Possibile? In attesa di comunicati dal tifo organizzato, quel che si può constatare è la gravità di una situazione sportiva che, perdipiù, coinvolge una delle tifoserie numericamente più importanti d’Italia che pretende rispetto e dignità quantomeno per la storia ultracentenaria del club biancoceleste.

L’altra faccia della medaglia capitolina è rappresentata dai fedeli di rito giallorosso che, dopo un infausto inizio di stagione, hanno lasciato alle proprie spalle i tempi di sconfitte e contestazioni. Ora c’è l’entusiasmo e la voglia di continuare sul sentiero della vittoria. Lo dimostrano le trasferte in massa, l’accoglienza da scudetto all’aeroporto di Fiumicino dopo Juve-Roma, ma anche le decine di tifosi che raggiungono quotidianamente Trigoria per "coccolare" i propri beniamini. Dal web alle radio romane, passando per i bar e lo stadio Olimpico, è un susseguirsi di applausi e incoraggiamenti.



 

C’è chi prova a scommettere su una corsa scudetto e chi vola basso pensando semplicemente alla partita successiva. La certezza è una: c’è tanta voglia di Roma, di cantare, di sventolare, di far colore. Un patrimonio di 25mila abbonati a cui vanno aggiunte altre decine di migliaia di tifosi (romani e non) che si stringono intorno alla squadra e hanno intenzione di accompagnarla in questa marcia trionfale condotta dal generale Claudio Ranieri.

 

(Marco Fattorini)