PALERMO – Zamparini scatenato. Il presidente palermitano ha parlato sia della questione arbitri che del grande momento del Palermo dopo la vittoria di Torino contro la Juventus. Queste le sue parole «Gli arbitri devono essere indipendenti, ma devono essere classificati dalla maggioranza della Lega, non da poche società o dalla federazione». Maurizio Zamparini rilancia così la proposta di una “pagella di fine anno” per gli arbitri. Secondo il numero 1 del club rosanero, a dare i voti devono essere tutti i club. «In questo modo, i direttori di gara non dovranno essere riconoscenti a qualcuno.



La Lega non vuole controllare nulla, vuole esprimere un giudizio per promuovere o bocciare gli arbitri che saranno sensibili nei confronti di tutti i club. E’ importante che la Lega collabori con la federazione. Dobbiamo metterci attorno ad un tavolo per trovare una soluzione e migliorare la situazione». Zamparini, ai microfoni di Radio Anch’io sport, mette in dubbio anche l’operato del designatore Pierluigi Collina: «Non sempre un ottimo arbitro è un ottimo maestro per i direttori di gara. I nostri arbitri hanno bisogno di maestri».



Un elogio incontrastato va invece al giovane direttore di gara di Juventus-Palermo, Paolo Valeri. «Quando ho visto che mandavano un arbitro giovane sono stato contento. Ha dimostrato anche personalità, perchè non è facile annullare un gol alla Juventus Io vorrei sempre giovani, dobbiamo voltare pagina».

Poi Zamparini si sofferma sul momento magico del Palermo e sugli innegabili meriti che ha l’allenatore del siciliani Delio Rossi.«Rossi ha fatto diventare il Palermo una squadra. Non siamo da scudetto, ma siamo nel gruppo che alle spalle delle 3 grandi punta alla Champions e all’Europa League. Possiamo lottare per l’Europa. Sono stato fortunato ad aver trovato Rossi libero. Anzi, ho chiesto al mio direttore sportivo (Walter Sabatini, ndr) per quale motivo non me lo abbia portato prima, visto che lo conosceva dai tempi della Lazio».



 

Le sue sono proprio parole di grandi elogi per Delio Rossi «È un allenatore tranquillo, molto sicuro di se stesso. E convinto del proprio lavoro, ha un ottimo rapporto con i giocatori e tiene sempre in considerazione le esigenze della società. Non voglio però elogiarlo troppo, altrimenti me lo portano via. Io voglio tenermelo tanti anni».

 

E poi sul sogno Champions League questo è il suo commento misurato, forse anche per calmare le attese e l’entusiasmo dei tifosi palermitani « La filosofia del Palermo, anche se dovesse arrivare alla qualificazione in Champions, non cambierà. Guai se dovessimo perdere la nostra dimensione. Dobbiamo avere sempre il bilancio in pari, dobbiamo essere bravi ad andare in giro a cercare ragazzi validi. Dobbiamo fare il passo secondo la gamba, proseguiremo su questa strada. Sul mercato, abbiamo bloccato alcuni giovani: speriamo che a giugno non vada via nessuno, ma quando cominciano a suonare le campane…»