NEW YORK KNICKS – MEMPHIS GRIZZLIES (109-120) – Dopo aver interrotto una striscia di otto sconfitte consecutive con una vittoria all’overtime contro i Washington Wizards, i Knicks si presentano sul parquet amico del Garden per affrontare i Memphis Grizzlies, squadra che dopo anni di purgatorio si ritrova in corsa per un posto nei playoffs e con un roster pieno di talenti in ogni reparto. I recenti movimenti di mercato, con le aggiunte di House, McGrady e Rodriguez, sembrano invece aver determinato un complesso mutamento negli equilibri dei Knicks. L’arrivo di McGrady nella Grande Mela ha portato una ventata di entusiasmo tra il pubblico newyorkese, anche se le sue attuali condizioni fisiche lo costringono a prestazioni alterne e decisamente non al livello di una delle migliori bocche da fuoco della lega degli ultimi dieci anni.



Chi sembra aver sofferto di più dal suo inserimento è invece Danilo Gallinari che fatica a trovare spazio e ritmo in attacco. Lo stesso D’Antoni, parlando con la stampa prima del match, sottolinea l’evidente inflessione delle prestazioni offerte dall’ex Olimpia, cosa che comunque non lo dissuade dallo schierare come titolare il suo giovane pupillo. Danilo infatti è in campo come sempre per la palla a due ed il suo ingresso sul parquet è colorato dalle urla festanti di tutti i tifosi dei Knciks. L’inizio della squadra di casa non è dei più esaltanti. Danilo non trova la retina con il suo primo tentativo dall’arco e spesso rimane ignorato sul perimetro. A metà primo quarto, sul 21 a 7 per i Grizzlies e sulle polveri notevolmente bagnate dei suoi, D’Antoni chiama time out.



Al rientro in campo l’inerzia non cambia, sia per la squadra che per Danilo, che commette subito sfondamento e poi trova nuovamente il ferro sulla sua successiva conclusione. Prestazione in linea con le ultime uscite e, nonostante i primi due punti dal post basso e un buono scarico per House, il Gallo va a sedersi in panchina. Il quarto finisce con Harrington e House sugli scudi a tamponare il buon ritmo dell’attacco di Memphis e si chiude sul 23-31. La seconda frazione vede i Knicks rientrare sul meno uno grazie alla vena offensiva di Harrington. Danilo rientra in campo a metà quarto, trova subito un buon fallo e porta a casa due liberi per i suoi, ma comette rapidamente anche il suo terzo fallo e si vede costretto nuovamente al pino. Si va al riposo sul meno quattro knicks (52-56) e con un Gallinari decisamente frustrato.



 

Al rientro dagli spogliatoi è però lo stesso Danilo ad aprire le danze con un ottime fade-away ed ad esaltare il palazzetto con un assist dietro la schiena per il piazzato di Lee. Il tutto farebbe presagire una seconda metà di match in ripresa per l’italiano. La storia della sua partita è però nuovamente dettata dal conto falli che sale a quattro dopo un contatto con Rudy Gay, e la direzione presa da Danilo è nuovamente quella della panca dei knicks. Intanto in campo gli attacchi la fanno da padrone e grazie al solito Harrington i knicks chiudono avanti sul 88-85. Passano due minuti nell’ultima frazione e Danilo viene ributtato nella mischia da D’Antoni.

 

In panchina sembra aver perso ritmo perchè prima sfrutta male il mismatch con Gasol tirando sul ferro dalla distanza e poi commette infrazione di passi. E’ lo stesso Mcgrady nel time out successivo che cerca di spronarlo e caricarlo. Il Gallo sembra aver recepito, entra in campo, prende un ottimo rimbalzo offensivo, subisce fallo e fa due su due dalla lunette. Il copione visto fino a questo momento sembra però nuovamente e tristemente ripetersi. Penetrazione che non trova né canestro né fallo e quinto fallo personale commesso sul fronte opposto. Gallo però rimane in campo e non demorde. Lotta in difesa e recupera due prepotenti rimbalzi difensivi e sul fronte offensivo riceve lo scarico di Lee e fa impazzire l’intero Garden mandando a segno la tripla del 107 pari.

 

Tutti pazzi per il Gallo ed entusiasmo nuovamente alle stelle. Le sorti di Danilo sono però un ottima catina al tornasole per l’andamento dei Knicks, e così sul sesto fallo dell’italiano, che deve uscire dal campo a 2:28 dalla fine, i suoi si sciolgono come ghiaccio al sole ed il punteggio finale si fissa sul 109 a 120. E’ un Gallo visibilmente amereggiato quello che si incontra negli spogliatoi. Partita nervosa, con alti e bassi e condita da qualche fischio arbitrale dubbio e condizionante. La squadra però non è in buon momento e non può aspirare ad altro che a portare a casa qualche buon risultato nel finale di stagione. Gallo lo sa ed è conscio anche dei suoi mezzi e del buon lavoro fatto, così come lo sono le persone che lo circondano. “Il ragazzo è giovane e deve guadagnare forza nella parte inferiore del corpo” – dicono gli “addetti ai lavori” – “ma un lungo con una mano come la sua non può che migliorare esponenzialmente per sé e per la squadra”.

 

(Cristian Franceschini)