Il motto dell’ambiente Viola all’indomani dell’eliminazione in Champions League è “usciti a testa alta”. E mai frase è forse stata più consona per descrivere il momento della Fiorentina, depauperata all’andata da un arbitraggio scandaloso che ha senza dubbio compromesso la gara del ritorno.
«Abbiamo fatto vedere come si gioca a calcio – il commento di Andrea Della Valle nel post-partita – usciamo a testa alta e con la complicità di Ovrebo: Firenze dev’essere orgogliosa, è difficile non ripensare alla gara di andata. E’ dura». Il patron della Viola, Diego, ritorna invece sulla gara di Monaco di Baviera: «Grande Fiorentina oggi grande squadra, grande tifo, niente da rimproverarci, viene in mente soltanto il gol dell’andata preso in fuorigioco. Questa è una squadra che ha onorato la maglia, uscendo a testa alta dal campo. Stasera la mente comunque torna a quel mascanzolcello di Monaco… ».
«Noi sono anni, insieme al tifo, che ci battiamo per tante cose – ha proseguito Diego Della Valle – se nessuno della Federazione è voluto venire ci interessa poco, sappiamo fare quadrato fra di noi. Speriamo di tornare in questa competizione molto presto: questi sono anni importanti, al di là dei risultati, perché cresce la società, crescono i calciatori e c’è la maturazione di tutto l’ambiente. Prendere una squadra 8 anni fa che si chiama Florentia Viola e riuscire a portarla fino a dove siamo arrivati oggi ci riempie di orgoglio; io e mio fratello dobbiamo essere molto contenti, così come tutta Firenze. Dobbiamo costruire la Fiorentina del futuro grazie anche alla Fondazione e alla Cittadella».
Ed ora si penserà al campionato per poi ricominciare una nuova stagione al fianco di Prandelli: «E’ il nostro allenatore – taglia corto Diego – a noi va benissimo, ha un anno di contratto e se i contratti hanno un valore non ci saranno problemi».