Dopo giorni di completo “no comment” il tecnico dell’Inter Josè Mourinho rompe il silenzio stampa e concede un’intervista a La Gazzetta dello Sport. Come da copione, lo Special One non cade nella banalità, regalando al mondo del calcio l’ennesima polemica con protagonista Balotelli. Il giovane attaccante dell’Inter, secondo i meglio informati, avrebbe disputato una gara sottotono contro il Genoa per via di una leggere influenza, ma la realtà sembra essere diversa.



«Balotelli con la febbre? Quale febbre? – si domanda Mourinho – la febbre l’avevo io, non lui… Io e il dottor Combi sappiamo che Mario non aveva la febbre. Farlo giocare in quelle condizioni non sarebbe stato etico. La febbre di Mario è una bugia». Difficile interpretare le parole dello Special One anche se i maligni potrebbero subito pensare all’ennesima “balotellata” del giovane attaccante.



Un’Inter reduce sicuramente da un periodo non positivo caratterizzato da troppi pareggi: «Ci sono pareggi e pareggi – continua Mou – quelli per colpa di errori degli altri, quelli che arrivano per colpa nostra. L’ultimo? Preferisco un pari così, in una partita onesta, in cui la mia squadra ha giocato bene e avrebbe meritato di vincere». Chiusura sulla sua assenza in panchina per alcuni considerata deleteria per la squadra: «Ma io non gioco, non segno, non paro – commenta – se la squadra gioca bene, con l’atteggiamento giusto, non c’è bisogno dell’allenatore in panchina per vincere. Quando mancano concentrazione, intensità, aggressività: allora l’allenatore può cercare di aiutare la squadra ma se è lontano dai giocatori, non può fare niente».

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