Ora si aspetta la conferma nei fatti ma è fortissima la sensazione che a Firenze si sia chiuso un ciclo. L’eliminazione dalla Champions League a opera del Bayern è stato l’ultimo tassello negativo di una stagione al di sotto delle aspettative. Con un finale che, a meno di sorprese, vedrà Cesare Prandelli dire addio alla panchina dopo cinque campionati. Il tutto è legato alla solita parola abusata: progetto. «Se il tecnico non crederà più nel progetto, dovrà dirlo», sostiene il ds Pantaleo Corvino.
E non sembra che Prandelli sia nelle condizioni di dire ancora una volta sì, malgrado un contratto in scadenza nel 2011. Perché aveva fatto buon viso a cattivo gioco quando Corvino, dopo la sconfitta interna contro il Milan che chiudeva l’ultima stagione, aveva parlato di una società che si sarebbe «autofinanziata» sul mercato. Quindi cessioni eccellenti – Felipe Melo su tutti – per far cassa in cambio di parametri zero (Castillo), giocatori da rilanciare (Marchionni e Zanetti) oppure giovani da sgrossare (De Silvestri, Bolatti, Keirrison, Ljajic).
Ma i fatti sono stati inesorabili, in un’annata falcidiata da infortuni e ricca di impegni, che ha evidenziato carenze strutturali nell’organico: sei sconfitte interne, cinque punti nelle ultime nove partite e una classifica mediocre parlano da sole. Un progetto che Prandelli ha accettato per il legame personale con la città, legame oggi non più sufficiente: il tecnico vuol vincere qualcosa, dopo aver condotto stabilmente la Fiorentina tra le grandi. E la strada appare obbligata. Perché la Juventus è l’unica big che cerchi un allenatore e che possa garantirgli la possibilità di lavorare su materiale di prim’ordine.
Prandelli stesso, poi, non appare interessato all’ipotesi Nazionale: a lui piace ancora la quotidianità del campo. Il tempo delle decisioni è comunque giunto e l’onere della prima mossa toccherà all’allenatore. Diego Della Valle è stato chiaro: «Se i contratti hanno un valore non ci saranno problemi». Tradotto: la Fiorentina non punterà i piedi, basta che Prandelli dica chiaramente che vuole andarsene. Quanto stanno attendendo a Torino e quanto stanno attendendo Gigi Del Neri e Max Allegri, i papabili alla panchina viola.