Milito ad un passo dalla Roma. Non oggi, certo, ma qualche anno fa. A ribadirlo è proprio il direttore sportivo della Roma Daniele Pradè. Il dirigente romanista, presentato a Franco Sensi dall’allora direttore generale Lucchesi, ha rilasciato un’intervista al mensile “Rivista Romanista”, in edicola da venerdì 12 marzo.



Il mancato acquisto di Milito – ammette Pradè – è il mio più grande rimpianto. Lo avevamo in mano, poi decidemmo che come centravanti sarebbe stato sufficiente Totti e cambiammo strategia. E l’argentino finì al Genoa”. L’arrivo di Pradè a Roma è stato “il coronamento di un sogno” grazie al quale il dirigente ha lavorato al fianco della famiglia Sensi e dell’attuale presidente. “Rosella è molto simile al padre. E’ esigente, grintosa, determinata, sempre presente. Le devo moltissimo”.



Nel corso della lunga intervista c’è spazio anche per qualche considerazione in merito alla vicenda Spalletti. "Con lui il rapporto è finito come finisce un amore. Certo, il suo colloquio con Abramovich ci diede fastidio. L’unico rimpianto è che forse il rapporto andava interrotto prima". Poi la risposta all’allenatore dell’Inter Jose Mourinho. "Il mercato? Mourinho ci ha fatto un bel complimento. Stiamo molto attenti alle spese e sappiamo giocarci i nostri jolly".

 

(mar.fat.)

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