CALCIOMERCATO JUVENTUS – Come da appuntamento quotidiano, Luciano Moggi torna a parlare, ospite della trasmissione Tutti Pazzi Per La Juve. L’ex direttore generale della Vecchia Signora si è concentrato in particolare sul calciomercato e su alcune operazioni del passato clamorose, sfumate sul più bello: «Cristiano Ronaldo lo avevo già preso da ragazzino – spiega il toscano – poi purtroppo Salas rifiutò il trasferimento e mandò a monte tutto quanto. Ogni squadra ha un modo di fare e di operare, Cristiano Ronaldo sta bene nel Real Madrid perché è un gran giocatore, però è un giocatore che gioca un per conto suo, fa dei gol eccezionali e nel Real Madrid tutti quanti vanno per conto loro e ottengono risultati anche perché il campionato spagnolo è fatto di due squadre e poco altro, poi però vanno in Europa ed il Real Madrid è eliminato. Noi facciamo la squadra con metodi diversi: cerchiamo di mettere insieme in ogni reparto giocatori che sanno dialogare e polivalenti. Gerrard, stavo provando a portarlo a Torino».
Una Juventus che sembra completamente da rifondare: «Se si somma il fatto che giocatori hanno avuto un rendimento relativo, Grygera per primo ed alcuni hanno una carta d’identità che parla, tutte queste cose messe insieme hanno fatto della Juventus una squadra che purtroppo ha dei limiti notevoli e secondo me, nel prossimo campionato, dovrà avere tantissime varianti perché non dico che è una squadra tutta da rifare, ma insomma siamo nei pressi».
Chiusura dedicata a Melo e Diego: «Diego è sicuramente un buon giocatore – dice Moggi – però Diego non è un campione affermato come avevano voluto far apparire alla Juventus all’inizio quando è stato preso perché voi sapete che c’era un momento di difficoltà della società e dovevano fare un taglio alle polemiche per cui hanno scambiato un buon giocatore per un campione cosa che non è. E’ un discreto giocatore, ma un campione è un’altra cosa. L’utilizzo di Diego secondo me non è neppure giusto perché, tenendo conto del gioco che si pratica in Italia, o gioca seconda punta oppure fa difficoltà perché giocare dietro le punte in Italia è un ruolo molto delicato. Melo sarebbe un buon giocatore se utilizzato nel proprio ruolo, ma quando si va a cercare Xabi Alonso e Melo non si hanno le idee chiare: perché Xabi Alonso è un regista mentre Melo è un mediano difensivo quindi o si cerca l’uno o l’altro. Evidentemente se si tratta prima l’uno e poi l’altro vuol significare che non si sa cosa si vuol prendere oppure si è scambiato Melo per un regista, come in effetti credo che abbiano fatto, e questo è un errore non di presunzione, ma di tutt’altro tipo».