Giorgio Porrà, conduttore di Sky Sport, racconta, in esclusiva per ilsussidiario.net, la situazione in casa Inter a poche ore dai quarti di finale di Champions League, competizione che sta spremendo ai nerazzurri molte energie, soprattutto psichiche. Così il Campionato è ancora apertissimo…
Porrà, stasera l’Inter affronta il Cska Mosca. Pensa che sia un ostacolo difficile per la squadra nerazzurra?
No, credo che l’Inter sia stata fortunata e abbia avuto un sorteggio benevolo. Il Cska Mosca è una buona squadra ma certo non è irresistibile. Tuttavia i nerazzurri devono affrontare questo doppio match con la giusta concentrazione. E’ vero che i russi sono tra le squadre più deboli rimaste in Champions League, ma è anche vero che sono sempre una formazione discreta. Guai quindi a sottovalutarli.
Quali potrebbero essere i pericoli più grandi?
Affrontare il Cska Mosca al ritorno su un campo sintetico non agevolerà certamente l’Inter. Anche se penso che la squadra allenata da Mourinho prenderà le giuste contromisure già in allenamento ad Appiano Gentile.
Inter che negli ultimi tempi non sta facendo benissimo in campionato. Due vittorie, due sconfitte e 5 pareggi nelle ultime nove partite. Non è un ruolino da marcia scudetto…
L’Inter è molto calata nelle ultime giornate, questo testimonia che la testa è sulla Champions. Il pensiero fisso degli uomini di Mourinho è la finale di Madrid. In effetti le prestazioni contro il Chelsea sono state straordinarie, mentre in campionato non si è espressa allo stesso livello. Tanto dipende anche dalla forma dei giocatori, credo che Eto’o sia destinato a crescere e poi bisognerà vedere cosa farà Pandev che dopo il primo periodo di esplosione si è un po’fermato.
Senza dimenticare la vicenda Balotelli…
Balotelli sarebbe molto utile in questo momento. Ma perché torni nel gruppo bisogna probabilmente che lui faccia le scuse all’allenatore e agli altri giocatori. E’ vero che è un ragazzo molto giovane, ma è anche vero che è un professionista pagato moltissimo e ha dei doveri da rispettare.
Chi vede quindi favorita tra Inter, Milan e Roma in questo finale di campionato?
E’ una bella lotta. La Roma ha dal canto suo l’entusiasmo, Ranieri, da questo punto di vista, ha il merito di tenere il profilo basso e di non esaltare tantissimo la squadra. L’Inter ha una rosa di giocatori incredibile. Il Milan è lì a lottare anche lui, visto che i punti di distacco dalla vetta sono solo tre.
Ma lo stesso Milan non sta un po’cedendo?
No, credo che Leonardo abbia già fatto un mezzo miracolo portando i rossoneri in questa posizione di classifica. Ha anche lui le sue chances da giocare in questo finale di campionato molto emozionante.
L’Inter stessa può tornare con il Cska Mosca quella squadra vincente vista col Chelsea, soprattutto dopo le ultime prove opache in campionato?
Io credo che ci sarà questa trasformazione in Champions da parte dell’Inter. Penso che la voglia, la determinazione che i nerazzurri metteranno nelle partite di coppa sarà veramente più grande.
Come dicevamo il Campionato quest’anno è combattuto, è tornato ad essere il più bello d’Europa?
E’ interessante e certamente affascinanante, il più combattuto degli ultimi anni. Ma credo che il livello di gioco sia superiore da altre parti come Inghilterra, Spagna e la stessa Germania. Infatti molti fuoriclasse preferiscono giocare in quelle nazioni piuttosto che da noi.
Il nostro calcio ha anche altri problemi, la violenza negli stadi, la mancanza di una vera e propria cultura sportiva…
Si è vero, ogni domenica assistiamo ad episodi di inciviltà dei tifosi che non sono più tollerabili. La sconfitta da noi non è accettata. Forse chi è responsabile di certi gesti dovrebbe pagare con pene più severe, in Inghilterra il fenomeno della violenza nel calcio è stato debellato. In Italia le pene non vengono portate a termine, i responsabile di certi gesti rimangono spesso impuniti. L’Inghilterra ha avuto a che fare con gli ultras più violenti ma è riuscita a gestire il problema e a sconfiggere la violenza negli stadi, Ma lì c’è un altro approccio, per fare un esempio ci sono addirittura le gabbie dentro gli stessi stadi.
E’ triste vedere la situazione italiana…
E’ una situazione frutto soprattutto della mancanza di questa cultura sportiva che ci porta ad essere un po’come i paesi sudamericani… da noi il football è vissuto come una questione di vita e di morte.
(Franco Vittadini)