ESCLUSIVA FIORENTINA JUVENTUS – Fiorentina –Juventus è una sfida molto sentita tra due tifoserie che vivono una rivalità fortissima. Per parlare di questo incontro abbiamo intervistato, in esclusiva per ilsussidiario.net, Moreno Torricelli. Scoperto da Trapattoni nella Caratese, ha poi giocato in entrambi questi club. Nella Juventus dal 1992 al 1998 e nella Fiorentina dal 1998 al 2002. Ora è allenatore del Figline in prima divisione.



Torricelli, c’ è Fiorentina – Juventus. Un pronostico…

E’ partita da tripla, un incontro che sfugge a qualsiasi pronostico.

C’è rivalita tra le due squadre. Per i tifosi è una partita molto importante…

C’è molta rivalità, anche quando giocavo io era molto sentita. E’ una delle grandi classiche del campionato.



La Juventus di questa stagione sta facendo molta fatica…

Non è facile riuscire a essere sempre competitivi e la Juventus non riesce a tornare a vincere come vorrebbe, come è nel suo dna. Anche se non mi sento di accusare nessuno in particolare…

Le cause di questa situazione?

Ci sono anche stati tanti infortuni. Giocatori come Camoranesi, Sissoko, Iaquinta sono stati fuori per lungo tempo. E purtroppo alcuni acquisti non si sono rivelati del tutto azzeccati. Anche se bisogna dire che la società ha speso molto sul mercato.

Quindi cosa si sente di dire ai tifosi?

Di avere pazienza. Nel calcio come nella vita non si improvvisa niente. La Juventus poi è dovuta ripartire da zero dopo la retrocessione. Ha perso dei campioni, come Ibrahimovic. Adesso per lei è anche difficile comprare i fuoriclasse, nessuna società li vende facilmente. Per costruire una squadra di vertice com’era la Juventus dei miei tempi bisogna avere pazienza e fare passo dopo passo…



Un giudizio su Alessandro De Piero?

E’ il migliore. Sia in campo che nello spogliatoio, uno che sa darti la carica e anche contribuire a creare il gruppo.

 

Parliamo della Fiorentina. E’ un’annata difficile anche per la squadra viola…

Non direi. in Champions finora ha fatto molto bene e si è qualificata per la semifinale di Coppa Italia. In campionato anche lei ha pagato i tanti infortuni che ha avuto e comunque si sta comportando egregiamente. Il mio giudizio sulla sua stagione è positivo.

 

Con il Bayern come finirà?

Ci sono tutte le premesse perché la Fiorentina possa fare un grande risultato. Le possibilità ci sono. Sono fiducioso.

 

E questo scudetto quando arriverà?

La società sta investendo molto e bene, certo competere con questa Inter non è assolutamente facile. Ma le possibilità per arrivare allo scudetto, in futuro, ci saranno.

 

Lei attualmente è allenatore del Figline. In futuro le piacerebbe sedere più sulla panchina della Juventus o della Fiorentina?

Sono due club a cui sono molto legato, che mi hanno dato tanto. A me andrebbe bene sedermi su qualsiasi panchina.

 

Che differenza c’è tra il pubblico bianconero e quello viola?

A Torino si vuole sempre vincere, il pubblico molto competente. Firenze ha a sua volta una tifoseria molto calda e nello stesso tempo molto attenta.

 

Cosa pensa di Giovanni Trapattoni, l’allenatore che l’ha scoperto?

Gli devo tutto, è un grande. Lo aspetto con la sua Irlanda per un grande Europeo.

 

Al Figline c’è Enrico Chiesa. Qual è il suo giudizio su di lui?

Adesso è fermo per infortunio. E’ uno dei centravanti più grandi della storia del calcio italiano e spero di vederlo di nuovo in campo più forte di prima.

 

Forse almeno in prima divisione il calcio si vive in maniera diversa. La scorsa settimana in Chelsea – Manchester City i tifosi dei “blues”, hanno applaudito i giocatori anche se sconfitti la squadra avversaria. Non è un esempio di cultura sportiva?

In Inghilterra è così, è il loro modo di vivere il football. Certo è un esempio di cultura sportiva: si applaude giustamente la squadra che gioca meglio. In Italia non siamo ancora arrivati a questo. Stiamo aspettando che anche da noi prevalga la sportività e l’etica dello sport.

 

(Franco Vittadini)