Milan è la partita clou del prossimo turno di campionato. Sarà anche il match che deciderà chi sarà l’anti Inter fino in fondo. Per parlare di questa sfida abbiamo interpellato, in esclusiva per ilsussidiario.net, Aldo Maldera storico ex di entrambe le squadre.

Maldera c’è Roma – Milan, una partita di grande fascino. Un pronostico su questo incontro?



E’ un match dove sulla carta può succedere di tutto. Una tripla. Certo il Milan deve subire l’assenza di Pato ma ha nel dna la possibilità di fare suo ogni risultato. La Roma dal canto suo sta rinunciando a Totti da tempo, anche se riesce lo stesso a sopperire alla mancanza del fuoriclasse giallorosso. Sarà sicuramente un grande spettacolo.



he ricordi ha del Milan?

Ho passato anni indimenticabili nella società rossonera, lì sono cresciuto e mi sono formato come giocatore e come uomo. Ho soprattutto vissuto una stagione memorabile, quella dello scudetto della stella, nel 1979, in quella stagione ho segnato 9 gol.

E la Roma?

Ricordi stupendi anche lì. A Roma ho conquistato uno scudetto fantastico, quello del 1983, ho vinto una Coppa Italia e ho disputato una finale di Coppa dei Campioni. Ho giocato in una delle squadre più forti di tutti i tempi. Forse la Roma più grande di sempre. Avevo come compagni di squadra campioni come Falcao, Ancelotti, Conti, Pruzzo, Di Bartolomei e avevo come allenatore Nils Liedholm, con cui avevo già vinto al Milan lo scudetto della stella.



a differenza tra Milan e Roma, tra Milano e Roma?

Sono due grandi club. Forse il Milan è più abituato a vincere. A Milano anche sulla sponda nerazzurra, i successi sono stati sempre tanti. Anche il tifo della squadra rossonera è sempre stato fantastico. Quello della Roma poi è commovente. Una passione sportiva incredibile, forse ancora più forte. Per esepio il derby per questa città è un evento di cui si parla per lungo tempo. Poi questo club negli ultimi anni è entrato tra le grandi del calcio italiano, il che non può che aver esaltato ancora di più tutti i sostenitori giallorossi.

Un giudizio su Liedholm?

E’ stato un grande maestro del calcio moderno. Ha fatto imparare il calcio a tanti persone che adesso fanno l’allenatore. Ha saputo vivere il football nella maniera giusta, ironizzando sempre, smitizzando l’effetto del risultato: ha dato a tutti una lezione di vita.

Per lei è stato quindi molto importante?

Decisivo direi. Mi ha insegnato i dettami di questo sport e con lui ho raggiunto i miei massimi traguardi sportivi. Come terzino sinistro ho trovato anche il modo di esprimermi nella fase offensiva, in un calcio che stava cambiando e di cui lo stesso Liedholm è stato uno degli artefici.

In quali aspetti era diverso il calcio di un tempo rispetto a quello attuale?

E’ aumentata la velocità e la resistenza fisica. Adesso si da molta importanza a questi aspetti. Poi sicuramente c’è stato un cambiamento anche nel modo di vivere questo sport fuori dal rettangolo di gioco, con più tensioni e più drammi in ogni circostanza. Liedholm in questo senso sarebbe un maestro anche oggi…

 

Tra gli allievi di Liedholm , Ancelotti ha intrapreso una grande carriera di allenatore. Come lo giudica?

E’ uno dei migliori tecnici che ci siano. Ha imparato molto da Liedholm, in tutti i sensi.

Adesso anche Baggio ha detto che vorrebbe fare l’ allenatore. Cosa ne pensa?

Io ho visto Roberto Baggio a Firenze crescere e diventar e un campione. Certamente non ha ancora l’esperienza per svolgere questo mestiere, credo però che un grande del calcio come lui possa fare cose importanti.

 

(Franco Vittadini)