Allo stadio Artemio Franchi di Firenze la Juventus si gioca molte chances. I bianconeri devono assolutamente fare risultato pieno in parte per riscattare la gara persa malamente contro il Palermo e in parte per estromettere dalla corsa al quarto posto la squadra viola. Se le buone notizie arrivano dall’infermeria, che finalmente si sta svuotando, le noti dolenti vanno ricercate nelle ultime prestazioni (Ajax e Palermo), che sembrano aver riportato indietro le lancette dell’orologio alla gestione Ferrara.



In settimana il capitano, l’uomo simbolo, Alessandro Del Piero non ha perso l’occasione per ribadire la volontà della squadra di risollevare le sorti di una stagione negativa. Dalla qualificazione per la prossima Champions passano anche gli investimenti di una società, che, purtroppo, non si fa quasi mai sentire con convinzione, nemmeno nei momenti più delicati (e la trasferta di Firenze è uno di questi).



 

Serve tranquillità. Zaccheroni ha il merito, riconosciuto dagli stessi calciatori, di aver lavorato molto sulla fase tattica, ma sappiamo che le trame di gioco non si possono inventare a tavolino e necessitano di una preparazione adeguata nel tempo. Adesso i giocatori sono attesi dall’ennesima prova di orgoglio ovvero devono dimostrare l’attaccamento alla maglia. In molti ipotizzano un passaggio al 4-3-3 (con Iaquinta e Paolucci sugli esterni), a quel tridente che ha fatto la fortuna di Zac.

 

E’ probabile come esperimento, ma non come soluzione definitiva perché il nuovo atteggiamento tattico porterebbe al doppio sacrificio di Diego e di Del Piero, che mal si adatta al tridente. Difficile che Zaccheroni possa privarsi dei due giocatori più importanti, anche se l’ipotesi di un attacco a tre è plausibile soprattutto con il rientro di Iaquinta e Trezeguet.



(Luciano Zanardini)