NBA NEWY YORK KNICKS – NEW JERSEY NETS – E’ sabato sera nella Grande Mela ed al Madison Square Garden va in scena il derby tra i Knicks ed i più sfortunati cugini del New Jersey, i Nets allenati da Vandeweghe. Si potrebbe dire che Gastone affronta Paperino, perché l’Izod Center di East Rutherford, casa dei Nets, non ha certamento lo stesso fascino del leggendario Garden di Penn Plaza, e perché, nonostante il record negativo dei Knicks (21-40), i Nets hanno saputo interpretare peggio la stagione, ottenendo fino ad ora solo 6 vittorie nelle 61 partite disputate. Alla palla a due manca ancora più di un’ora ed il pubblico comincia lentamente ad affollare gli spalti. I tifosi sembrano gradire il match in programma. All’avvicinarsi del fischio d’inizio lo speaker annuncia finalmente l’ingresso in campo della squadra di casa: “Knicks fans get out and get loud and pleeeeeease welcome your New York Knicks”.
Con la caratteristica tuta arancione e blu ecco uscire dal tunnel degli spogliatoi la formazione dei Knicks al completo. E’ l’inizio di uno spettacolo sorprendente dal sapore tutto americano. Breve riscaldamento e si procede subito al solenne rituale dell’inno, interpretato ogni sera da un artista differente. Sulle note finali di the star-spangled banner, il pubblico è già in visibilio, ed è stato servito solo l’antipasto. Le luci si spengono, la musica sale alle stelle e lo speaker annuncia uno ad uno i giocatori del quintetto titolare. Gallinari è il primo ad essere annunciato ed il pubblico lo accoglie con un fragoroso boato. L’italiano è oramai il beniamino dei newyorkesi.
La partita ha inizio ed è proprio Danilo ad aprire le danze mandando a bersaglio un jumper dalla media. Lo spazio di un paio di azioni ed è nuovamente il Gallo a scatenera il pubblico inchiodando una schiacciata in contropiede condita da un libero supplementare. Il numero 8 dei Knicks appare decisamente in gran forma. La compagnie di D’Antoni spinge e trova punti facili dall’onnipresente Lee, mentre i Nets appaiono opachi e senza idee e si fanno più che doppiare. 28-12 il parziale iniziale. La partita sembra già scritta, quand’ecco che il secondo fallo fischiato a Danilo, già a referto con 11 punti, constringe l’italiano alla panchina e segna un’inversione di tendenza per la squadra di casa.
Nel finale di quarto i Knicks si concedono infatti qualche tiro estemporaneo di troppo e permettono ai Nets di rientrare sul 32-22. Danilo è costretto alla panchina ma durante la pausa tra i quarti lo si vede sul maxischermo in veste di prefessore insegnare al pubblico come dire basketball in italiano. E’ questo infatti uno dei tanti intrattenimenti offerti ai tifosi. Ogni interruzione di gioco è un susseguirsi di funamboli saltellanti, sfide di canto e ballo tra bambini, partite di pallavolo tra sezioni del palazzetto e macchine che sparano gadgets ogni direzione. Alla ripresa del gioco i Knciks appaiono gli stessi del finale di primo quarto. Gli errori al tiro e le palle perse permettono ai Nets di farsi sempre più sotto. E’ solo questione di tempo. Mentre Danilo è nuovamente costretto ad uscire per falli, Harris e Lopez inizia a trovare il canestro con continuità ed i Nets si portano avanti sul 43 a 42. Nel finale di tempo la musica non cambia. I Knicks hanno le polveri bagnate e riescono solo a rimanere a contatto chiudendo il quarto sul 50 a 56.
Nel secondo tempo coach D’Antoni rimette sul parquet sia Gallinari che Lee, anche quest’ultimo condizionato dai falli, e i due vanno subito a bersaglio con i primi quattro punti. E’ però solo un fuoco di paglia, perché l’ennesimo fallo fischiato a Danilo e l’estro offensivo degli esterni dei Nets mettono in difficoltà dei Knicks che faticano a trovare il fondo della retina. Chandler e Lee fanno del loro meglio ma il piazzato di Harris fissa il parziale del quarto sull’83-72. La frazione conclusiva si apre con i Knicks che, sospinti dal pubblico, provano con tenacia a colmare il divario di punti creatosi.
E’ un botta e risposta continuo, finchè una serie sconcertante di triple del backcourt dei Nets ed un canestro con fallo di Lopez portano gli ospiti sul +17 (82-99). La partita è ormai sfuggita di mano. I Knicks se ne accorgono e si adeguano al garbage time giocando senza voglia, schemi e concretezza. La partita giunge così al termine con il punteggio di 93 a 123. Paperino si lascia alle spalle le luci della grande città e porta a casa una larga vittoria contro una avversario troppo incostante per meritarsi qualcosa di più. E’ evidente il rammarico di D’Antoni nel postgame con i giornalisti. Dover sempre giustificare delle sconfitte non è facile ma quando si deve andare a lezione dall’ultima della classe le cose si fanno ancora più ardue. Anche Danilo non può certo dirsi soddifatto. Senza condizionamento di falli avrebbe potuto giocare un partita differente e magari cambiare anche le sorti per i suoi. Il Gallo però, disponibile come sempre, si concede negli spogliatoi agli inviati del Ilsussidiario per un intervista che sarà on-line tra qualche giorno. Nel lasciare il palazzetto in macchina è poi accolto da un capannello di tifosi italiani che lo incitano e lo rincorrono per chiedergli un autografo ed incoraggiarlo. Il contesto di squadra attuale non è dei più facile, ma con dei tifosi così e con una città come New York che lo adora, il futuro non può che essere roseo.
(Cristian Franceschini)
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