INTER BARCELLONA – C’è aria di grandi feste in casa Inter. I nerazzurri stanno disputando una Champions da veri protagonisti come non si vedeva da diversi anni. L’ultima dimostrazione di forza, qualità e potenza, la grande vittoria di ieri sera contro il Barcellona. Partiti contro ogni pronostico, pronti a giocarsi in casa una gara contro la migliore formazione sulla terra, gli uomini di Mourinho hanno sbaragliato i blaugrana con una grandissima quanto memorabile vittoria.
Ora bisognerà volare al Camp Nou dove vi saranno 140mila supporters catalani indiavolati, ma Mourinho è convinto che comunque andrà sarà un successo: «Il Barcellona è la migliore squadra del mondo – dice il portoghese al termine dell’incontro – forse soltanto noi pensavamo di potercela fare, non credo lo pensasse il mondo del calcio. Tutti si aspettavano una sorpresa tattica, ma qualche volta la sorpresa è non averne una, è non cambiare assolutamente nulla. La squadra aveva bisogno di un messaggio di fiducia, di non sentirsi dire dal proprio allenatore che l’unica possibilità è difendere, difendere, difendere. Ora, fra una settimana, potranno succedere due cose: o andiamo a Madrid, oppure torniamo a casa con la testa molto, molto alta. In ogni caso, questa resta una squadra che ha vinto sei partite consecutive in Champions: e se non la vincerà quest’anno, ci riuscirà l’anno prossimo o fra due anni».
Sempre parlando della finalissima lo Special One aggiunge: «Le possibilità di andare a Madrid restano le stesse di prima, 50 noi e 50 loro. Siamo ancora lontani dalla finale: quello che ci aspetta a Barcellona l’ho capito tornando negli spogliatoi». C’è tempo anche per polemizzare parlando di arbitri e delle mancate squalifiche di Radu e Totti, partendo dalla frase che Xavi ha rivolto a Mourinho “E’ facile vincere con un arbitro portoghese”: «Forse Xavi vorrebbe avere Ovrebo tutte le partite – commenta ironico lo Special One – ma io l’ho adorato per 15 anni, non potrò mai avere veri problemi con lui. Erano arrabbiati con l’arbitro, ma allora cosa avrebbero dovuto dire quelli del Chelsea l’anno scorso? Non sono stati capaci di dire che hanno perso perché noi meritavamo di vincere, ma preferisco comunque la Champions a quello che succede in Italia, dove mi hanno dato tre giornate di squalifica per il gesto delle manette, mentre chi ha fatto il gesto dei pollici in giù prende 20.000 euro di multa. E dove Radu non viene squalificato perché fra due partite deve affrontare l’Inter».