Non nutro simpatia per i catalani e nemmeno per i portoghesi, in particolare per quel brizzolato che si agita sui campi di calcio italiani gesticolando come se avesse le manette ai polsi e che trasforma le conferenze stampa in comizi populisti.
Il risultato della sfida giocatasi ieri tra Inter e Barcellona poteva quindi lasciarmi indifferente, ma qualcosa mi si è acceso in testa quando nel corso del primo tempo Milito è stato (ingiustamente) fermato per un (inesistente) fuorigioco. Infatti il portoghese ha ripreso ad agitarsi in panchina.
Ma quando la sua squadra si è trovata sul 3-1 il suo atteggiamento è improvvisamente cambiato. Certo, si agitava ancora, ma stavolta per la gioia. E le sue manette che fine hanno fatto?
Signor Mourinho, mi immagino la sua conferenza stampa se fosse stato al posto di Guardiola: la partita andava rinviata, perché come si può permettere che una squadra di calcio faccia una trasferta di 15 ore in pullman? In quel caso l’imparziale Salvatore Bagni, protagonista di commenti tecnici degni di “Ritorno al futuro”, ci avrebbe ancora detto che un viaggio del genere non influisce sulla prestazione dei giocatori dato che 30 anni fa (forse solo i giocatori del Milan possono ricordarlo) le squadre del Centro Italia facevano almeno 700 km sulle autostrade per giocare in campionato?
Ho poi immaginato Mourinho che si accaniva contro la Lega Calcio perché aveva permesso all’Inter di giocare il venerdì, mentre il suo Barça aveva giocato sabato. E che diamine, non bastava il Cska Mosca che faceva rinviare la partita di campionato prima dei quarti di finale!?
Ma il novello Robin Hood brizzolato avrebbe dato il meglio di sé nel commentare l’arbitraggio: certo, l’arbitro aveva punito ingiustamente Milito nel primo tempo, ma perché non ha visto il fuorigioco sul gol del 3-1? Perché non ha usato i cartellini gialli come fatto nei confronti dei giocatori del Barcellona? Perché ha ammonito Dani Alves per simulazione quando Sneijder l’ha toccato sul piede in area? E poi via con dichiarazioni infuocate sui poteri forti che ancora impediscono alla sua squadra di vincere quel che merita.
D’altronde il Barcellona ha perso, ma ha il possesso palla è stato dalla sua parte (64%). Mourinho ha forse solo sbagliato a schierare Ibrahimovic, ma ha costretto gli avversari a difendere e a giocare in contropiede. Poteva tarare meglio la difesa, ma chi ha fatto la partita è tenuto il pallino del gioco sono stati gli ospiti. Altro che storie.
Un momento qualcosa non va…mi sono incartato…Mourinho era dall’altra parte….Scusate meglio che cambi subito versione (non sono mica uno di quei giornalisti canaglia che in continuazione critica e attacca Mourinho anche quando vince!): l’Inter ha meritato la vittoria sfruttando il punto debole degli avversari, che si passano palla, la portano avanti, cercano la giocata di fino, ma poi non la mettono dentro.
Meglio la concretezza e la solidità che solo lo Special One sa creare. E poi dove la mettiamo la rimonta alla “pazza Inter”? Queste sono cose che mandano in estasi i tifosi. Come quando fischiano, insultano, poi perdonano e applaudono, poi rifischiano e ri-insultano Mario Balotelli. Già, Super Mario che Mou ha perdonato nella sua infinità bontà. Il figliol prodigo che ieri ha sputato nel piatto dove era servito il vitello grasso e che ha fatto perdere la pazienza al buon Mou. Ma se ne vada con la sua Ferrari a Milanello!
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Solo immaginazione, purtroppo. La realtà è che il paladino degli oppressi a fine gara è stato capace di lamentarsi del comportamento tenuto dai giocatori del Barcellona nel tunnel durante il ritorno negli spogliatoi (forse hanno imparato da Cambiasso, Farinos e Burdisso nella famosa partita di Valencia? Oppure sono stati pagati da Cirillo per vendicarsi di Materazzi?) e di dire che la squadra catalana in fondo ha poco di che lamentarsi dato che in passato ha “truffato” il suo Chelsea (e non si offenda Ancelotti se quest’anno ha visto il suo attaccante Kalou inciampare in area sui piedi di Samuel).
Già, il nuovo Robin Hood rimedia ai torti del passato, togliendo ai ricchi per dare ai poveri. Questa volta, però, preferisco stare con lo Sceriffo di Nottingham e con Balotelli, anche perché non c’è nessun re Riccardo da aspettare. Nella foresta di Sherwood, o nella Pinetina se preferite, c’è puzza di marcio… E questa volta il paladino appare come un mercenario (negli ultimi anni fanno tendenza ad Appiano Gentile) che lascerà i suoi fan in calzamaglia nerazzurra non appena gli saranno offerti 30 denari in più.
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Quei fan che ieri sera facevano festa per le strade manco fossero già venuti a Madrid a vincere. L’astinenza può davvero giocare brutti scherzi, anche quello di diventare campioni d’Europa senza essere i più forti.
PS: Forse peggio dell’astinenza c’è solo il comportamento di Amedeo Goria, ficcante e pungente nella sua intervista allo Special One. L’ha praticamente inchiodato con domande scomodissime sui presunti errori arbitrali finché Mourinho ha dovuto fingere di essere reclamato da Sky per andarsene. Sulla tv satellitare stessa scena: anche qui domande scomode e nessuno elogio per la sua Inter. Come minimo oggi la Gazzetta dello Sport dedicherà 10 pagine ai dubbi sull’arbitraggio e sul risultato finale. E te credo che poi Mou si lamenta dei giornalisti italiani!
PPSS: Tornando agli argomenti più usuali per cui scrivo sulle pagine di questo giornale, sarebbe molto interessante poter immaginare il ruolo di Mourinho nella vicenda Goldman Sachs-Sec. Ma da che parte si schiererebbe? Con la banca d’affari che "vince" in maniera discutibile (la Special One di Wall Street) o con i "vigilantes" (in stile Robin Hood) che puntano il dito contro uno dei tanti soggetti forti della finanza? In entrambi i casi ci sarebbe da divertirsi.