BARI ROMA – La Roma è tornata ai vertici del calcio italiano e l’artefice principale di questo exploit è Claudio Ranieri. Per parlare dell’allenatore che ha cambiato faccia ai giallorossi e della stagione dei capitolini abbiamo intervistato, in esclusiva per ilsussidiario.net, Amedeo Carboni. Alla Roma dal 1990 al 1997, Carboni è anche stato allenato per 3 anni da Ranieri al Valencia.
Carboni cosa pensa di Claudio Ranieri?
E’ un ottimo tecnico che ha dalla sua il fatto di avere avuto esperienze importanti anche in Inghilterra e in Spagna. Un allenatore tra i migliori del panorama calcistico internazionale.
Come ha cambiato la Roma?
Ha saputo dare un’impronta rilevante alla squadra giallorossa, succedendo all’era Spalletti, un tecnico che aveva fatto cose molto importanti. Ha saputo trasmettere il suo carisma, creando innanzitutto un gruppo vincente. Ovviamente adattandolo alla sua filosofia di calcio.
Il suo rapporto con Ranieri a Valencia?
Fantastico. Mi sono trovato bene con Ranieri. Non posso che apprezzare il lavoro che lui ha fatto per questo importante club spagnolo. Lui poi ha avuto il merito di trovare una miscela tra il modo di pensare il football dell’Italia e quello della Spagna.
Quindi considera Ranieri un tecnico ideale per la Nazionale del dopo Lippi?
Perché no? Penso che Ranieri potrebbe certamente fare bene se venisse chiamato come commissario tecnico della Nazionale.
Cosa pensa di Toni in chiave Sudafrica 2010?
Un giocatore come lui non deve neanche essere provato da Marcello Lippi, lo stesso vale per Totti. Quando verrà il momento delle convocazioni per Sudafrica 2010, se sarà opportuno, se attraverseranno un buon momento di forma, saranno certamente chiamati.
Può essere decisivo il ritorno di Totti per il proseguio del campionato della Roma?
Totti può essere la ciliegina della torta di una squadra che si sta esprimendo già ad alti livelli.
Bari è il crocevia dello scudetto per la Roma?
E’ una partita certamente importante. Non credo sia la partita decisiva perché da adesso alla fine del campionato lo sono tutte. Piuttosto penso che se l’ Inter dovesse fare fatica con il Bologna, anche a causa delle fatiche di Champions, la Roma potrebbe approfittarne. Un eventuale successo a Bari potrebbe voler dire anche sorpasso.
Chi vede favorita tra Inter, Milan e Roma?
Penso sempre che chi è davanti ha i favori del pronostico. Anche un solo punto di vantaggio è sempre meglio che niente.
Anche la Sampdoria, altra sua ex squadra, sta facendo un buon campionato…
Per me la Samp è la sorpresa del campionato. Tantopiù che anche quando sono stati assenti Cassano e Pazzini ha saputo sopperire alle loro assenze e fare molto bene.
Parliamo di campionato spagnolo. Tra poco c’ è Real Madrid – Barcellona, partita decisiva di questo torneo. Chi ha più possibilità di vincere questa classica e chi di vincere la liga?
Questi due club hanno un modo differente di vivere il football, una filosofia diversa del calcio.Il Barcellona vince e gioca bene. Il Real Madrid invece preferisce puntare di più sul successo al di là dello spettacolo. Comunque sarà una classica molto incerta e bisogna dire che queste due big hanno ormai fatto il vuoto rispetto ad altre formazioni del campionato spagnolo, anche per il loro strapotere economico…
Come vede il calcio spagnolo al di là delle due big?
Nonostante esista un grande divario tra Barcellona, Real e gli altri club, il livello del calcio spagnolo è molto buono. Ci sono ottime squadre, come lo stesso Siviglia che è arrivato fino agli ottavi di finale di Champions. O come il Valencia con cui io ho giocato per tanto tempo vincendo due campionati e disputando due finali di Champions League. Non ci sono solo Barcellona e Real insomma…
La Spagna è la favorita numero uno del Mondiale?
La nazionale spagnola ha raggiunto standard di competitività notevole, non per niente ha vinto il Campionato Europeo. Ha raggiunto una maturità notevole. Prima invece questa squadra aveva per così dire "problemi di testa", di mentalità, adesso è consapevole della sua forza. Di sicuro è una delle favorite per Sudafrica 2010.
(Franco Vittadini)