CALCIOPOLI – Parla Maurilio Prioreschi, colui che insieme a Paolo Trofino compone il pool di avvocati di Luciano Moggi, affiancati dai consulenti Nicola Penta e Roberto Porta. Intervistato da Il Corriere dello Sport, Prioreschi analizza quanto emerso in questi giorni e in particolare il comunicato diramato ieri dalla Juventus: «Era ora che si muovesse, che tirasse fuori la testa dalla sabbia – afferma – si sono mossi, anche se il comunicato è abbastanza criptico. Comunque la ritengo una mossa importante, fino a oggi portavamo solo noi sulle spalle il peso di quel e questo processo. Credo che la Juventus abbia capito che il suo interesse è pari a quello di Luciano Moggi».

Quindi Prioreschi prosegue: «L’arma del delitto? Dal nostro punto di vista l’abbiamo già trovata. Con i designatori non parlava solo Moggi, ma anche Moratti, Facchetti, Cellino, Galliani, Foti, Cipollini… E stiamo confrontando nuovi elementi».

Un processo che potrebbe ora riaprirsi: «Prescrizione? In teoria sì. Però ragioniamo: l’Inter, che pure che si è presa uno scudetto, ha tratto benefici sia economici che tecnici – Ibrahimovic sarebbe mai finito in nerazzurro se la Juve non fosse scesa in B? – faceva le stesse cose e fino all’altro ieri ha sempre professato innocenza fino a quando non li abbiamo fermati. Non è reiterazione del reato questa?».