Finalmente Cuneo. All’ennesimo tentativo la squadra piemontese c’è l’ha fatta e ha vinto uno scudetto era diventato una maledizione. Tanto che le aveva tentate tutte. Così due giorni fa aveva proposto un baratto ai rivali di Trento. Aveva proposto di dare il proprio orario d’allenamento il giorno della vigilia di questa finale di scudetto. In cambio aveva chiesto di giocare con la maglia bianca. E questo piccolo stratagemma sembra aver funzionato. Così la corazzata Trento è stata battuta 3-1. Dopo il primo set a favore di Trento per 25-14, si è scatenata Cuneo con questi parziali 25-20, 25-22 e 25- 20. Trento, che aveva già vinto la Champions League è stata così sconfitta e i piemontesi hanno festeggiato con i  tremila tifosi venuti fino a Bologna, sindaco in testa.



C’è chi nella squadra di Cuneo ha festeggiato il primo successo. E’ Gigi Mastrangelo, che alla seconda finale della sua carriera ha vinto il primo scudetto a 34 anni. C’è Simone Parodi che è stato eletto miglior giocatore della finale. Parodi, 24 anni, di Imperia è uno degli ultimi prodotti del vivaio piemontese. Ci sono in questa formazione elementi di grande valore tecnico come il capitano Wout Wijsmans e Nikola Grbic. Quest’ultimo alla quarta finale negli ultimi quattro anni, giocate con tre squadre differenti. Prima Piacenza, poi Trento, poi Cuneo.



Onore al merito anche all’allenatore dei piemontesi, Giuliani, e anche al suo patron Walter Lannutti, da sette anni numero uno della società. Tutto si può dire ma non che il campionato italiano non sia interessante, nelle ultime cinque stagioni in successione cinque campioni diversi. Prima Macerata, poi Treviso, poi Trento, poi Piacenza, poi Cuneo. In Champions League andranno l’anno prossimo Cuneo, Trento e Treviso. Modena in Coppa Cev. Macerata in Challenge. Cuneo sogna altri trionfi. Magari quello europeo. Per adesso è festa grande nella città piemontese.



 

(Franco Vittadini)