CALCIOMERCATO INTER – Josè Mourinho torna a parlare in pubblico e come al solito le sue dichiarazioni lasciano il segno. Prima di prendere il pullman che dallo stadio di Siena lo avrebbe portato all’aeroporto di Firenze, lo Special One si è voluto concedere alla marea di giornalisti. La domanda, scontata, è sul futuro, e la risposta fa venire i brividi ai tifosi nerazzurri: «Dopo la finale, per due-tre giorni penserò solo a me e a quello che mi farà più felice professionalmente – dice il portoghese – non è vero che sono con un piede e mezzo al Real, che sono già allenatore del Real, non è vero niente, è tutto lontanissimo. Io ho dato all’Inter tutto quello che voleva. Il calcio italiano è diverso – prosegue – a volte non l’ho sentito casa mia, il mio habitat naturale, l’ambiente per essere felice e lavorare felice. Ma nel momento in cui uno deve dare tutto, io ho sempre dato tutto. Ora inizia una settimana storica e di certo non mi risparmierò. Poi, dopo la finale, vedrò cosa fare. Ma il mio futuro non dipende da ciò che succederà contro il Bayern».
C’è tempo per rispondere anche in spagnolo, con una certa e “subdola” disinvoltura, per poi rigettarsi nelle polemiche del calcio italiano: «È stato meglio non parlare, perché ogni volta che parlavo finiva sempre nello stesso modo. A Siena ho rischiato di non poter stare in panchina: tutti hanno chiacchierato sui soldi al Siena, io ho fatto una battuta e per questa battuta ho rischiato la squalifica. Quindi, meglio stare zitto e fare il mio lavoro tranquillo con i giocatori».
Poi Jose ha proseguito: «Che l’Inter fosse così avanti in classifica non piaceva nemmeno a voi, allora vi siete messi tutti insieme con un po’ di prostituzione intellettuale. Al resto ha pensato una Roma fuori dalla Coppa Uefa e quindi con una sola gara alla settimana da preparare. Così si è riaperto il campionato. Anche se i miei complimenti ai giallorossi sono assolutamente sinceri». In chiusura una stoccatina al Cagliari secondo Mou colpevole di aver giocato in maniera troppo blanda contro la Roma a differenza dei senesi: «Perché Conti non ha giocato come Vergassola e Marchetti non ha giocato come Curci. Il Siena con noi ha fatto una grande gara, aveva come obiettivo il pareggio e ha giocato molto bene. Hanno mostrato orgoglio, sono grandi professionisti. Dopo il gol di Milito, pensavo di raddoppiare, ma non è stato possibile. Curci è stato straordinario, e fino alla fine la Roma ha potuto sperare nello scudetto. Siamo però stati freddi, bravi a controllare la situazione con una certa serenità e a portare a casa una vittoria meritatissima. Rosi? Giocava anche per la Roma, ma è un problema suo».