INTER – Giuseppe Bergomi, bandiera dell’Inter e campione del mondo con l’Italia nel 1982 racconta, in esclusiva per ilsussidiario.net il presente e il passato dell’Inter e la Nazionale che si presenterà ai prossimi Mondiali 2010. Attualmente “lo Zio” è commentatore di Sky Sport e allenatore delle giovanili del Monza.
Bergomi pensa che l’Inter possa costruire un ciclo vincente anche in Europa?
Credo che in Italia sia molto più semplice. Questa squadra continuerà a vincere nel nostro campionato perché è molto superiore alle altre. In Europa invece non è facile costruire un ciclo vincente. Dipende da tanti fattori, per esempio presentarsi in piena forma negli incontri decisivi e da altre variabili, non sempre ponderabili.
Questa è l’Inter più forte di tutti i tempi e anche il club italiano più grande di sempre?
E’ una grandissima Inter. Ritengo però che ogni squadra appartenga alla sua epoca. E quindi credo che non si possano fare paragoni con il calcio del passato. Neanche con la Juventus di Trapattoni, o con il Milan di Sacchi.
Cosa pensa possa cambiare con la partenza di Mourinho?
Mourinho è stato un grande allenatore e un grande motivatore. Ma l’Inter, questa Inter, vinceva anche con Mancini. La forza dei nerazzurri sta quindi nell’organizzazione della società ormai arrivata a livelli eccezionali.
Quale dei giocatori ritiene essenziale per l’Inter del prossimo anno?
Maicon secondo me è il giocatore più importante di questa Inter. L’elemento a cui non si deve rinunciare per nessun motivo.
Più grande Angelo Moratti o Massimo Moratti?
Entrambi grandissimi. Due presidenti che sono entrati nella storia del calcio.
Non si vedrà mai un Inter un po’ più italiana?
Ci sono già Santon e Balotelli oltre a Materazzi e a Toldo. Certo non sono tanti i giocatori italiani nell’Inter ma credo che potendo contare su un settore giovanile molto forte avrà in futuro molti giocatori provenienti dal vivaio.
Le sarebbe piaciuto giocare in questa Inter?
Certamente ma aggiungo che sono contento della carriera che ho fatto.
Inter – Bayern Monaco 2010. Italia – Germania 1982 il Bernabeu è uno stadio che porta fortuna ai colori italiani e che ha un fascino incredibile…
Porta fortuna ai colori italiani e poi, sì, ha un fascino incredibile che uno può capire solo giocandoci, come ho fatto io nella finale del Mundial 1982 e vedendolo dall’esterno come in Inter – Bayern.
Sarà ai Mondiali 2010. Spera di rivivere le stesse emozioni di Germania 2006 e di Spagna 1982?
Mi auguro di sì. Credo che l’Italia abbia sempre le sue possibilità da giocarsi, la classica squadra che nessuno vorrebbe mai affrontare.
Quali sono le squadre da temere?
Spagna e Inghilterra.
Che Mondiale sarà. Avrà successo Sudafrica 2010?
Credo che il Sudafrica abbia delle ottime chances di ospitare un Mondiale di successo. Ero già stato alla Confederation Cup e l’organizzazione era stata buona. Ci sono tutti gli elementi perché sia un avvenimento molto bello.
Lei è anche allenatore delle giovanili del Monza. Com’è il suo rapporto con i ragazzi di questo club?
Direi buono. Cerco di insegnargli i segreti del calcio senza trascurari i valori in cui credo, che la mia famiglia mi ha dato.
Lei rappresenta un modello per loro, per le sue vittorie e il suo esempio di campione anche al di fuori dello sport…
Cerco di fare così e di concepire il mio lavoro anche al di là dell’avvenimento agonistico.
Quali sono i traguardi del Monza calcio?
Il presidente vuole portare il Monza in B. La A è un sogno, difficilmente realizzabile, qui si sente molto la presenza di squadre come Milan e Inter, Milano è vicinissima…
Lei intende proseguire la carriera di allenatore? Magari un giorno proprio alla guida del Monza?
Vediamo , intanto mi sto divertendo con gli allievi del Monza. Dovrò fare delle scelte ma mi piacerebbe continuare questa carriera.
(Franco Vittadini)