E’ uno dei pochi campioni che è rimasto all’atletica italiana. Andrew Howe, talento puro, classe 1985, punta, dopo un paio di stagioni buie che hanno seguito lo strepitoso argento ai campionati del mondo di Osaka 2007, a rientrare stabilmente nell’elitè dei grandi del salto in lungo. Una serie di infortuni hanno caratterizzato la sua carriera nelle ultime stagioni, fino alla rinuncia ai Mondiali di Berlino del 2009. e all’operazione al tendine d’achille. Ora sembra tornato competitivo ed è pronto a cimentarsi ad alti livelli ai prossimi Europei di Barcellona. Anche se il suo sogno più grande sarebbe conquistare l’oro alle Olimpiadi di Londra 2012…



Howe, come sta andando la preparazione?

Direi bene. Sono a buon punto in una stagione che definisco importante, ma non fondamentale. Ci saranno gli Europei a Barcellona e punto sicuramente a una medaglia e anche a qualcosa di più.

Gli infortuni delle scorse stagioni sono quindi dimenticati?

Penso proprio di sì. Tutto sta procedendo per il meglio.

Ritieni che il salto in lungo sia sempre la specialità a cui dedicarti maggiormente o darai spazio anche alla velocità?

No, credo che il lungo sia la specialità a cui mi dedicherò di più. Poi se ci sarà tempo farò anche la velocità. Soprattutto la staffetta.

Fare lungo e velocità è qualcosa di veramente grande. In passato lo faceva anche Lewis. Uno dei miti della storia dell’ atletica…

Penso che se uno ha le qualità può fare tutte e due. Non vedo perché dovrei rinunciare. —Hai detto che gli Europei sono un passaggio intermedio. Punti più ai Mondiali del 2011 in Corea del Sud? Anche quelli per me saranno un passaggio intermedio.

Quindi il tuo vero obiettivo qual è?

Sicuramente le Olimpiadi di Londra del 2012. Il mio sogno è conquistare l’oro.

Fino a quando pensi di continuare?

Le Olimpiadi del 2016 di Rio de Janeiro sono un obiettivo alla mia portata.

E poi?

Se Roma ospiterà le Olimpiadi del 2020 chiudere la carriera in questo appuntamento, per di più in casa, sarebbe fantastico.

Intanto speri di migliorare il record italiano?

E’ un obiettivo a cui tengo molto.

E guardando un po’ più in là?

Superare i 9 metri nel salto in lungo sarebbe un’impresa storica, fossi io il primo sarebbe veramente il massimo.

L’atletica italiana però non sta vivendo un buon momento. Quali sono i motivi di questa crisi?

Stiamo facendo quello che possiamo. Credo che la competitività è ormai giunta a livelli altissimi.

 

Un consiglio ai ragazzi che vogliono fare sia salto in lungo che velocità contemporaneamente?

Di non mollare e di provarci fino in fondo.

 

Bolt è veramente il numero uno dell’atletica?

Sì, è veramente lui il numero uno di questo sport. Riesce a catalizzare tutto l’interesse dell’opinione pubblica verso questa disciplina.

Sei tifoso laziale. Cosa pensi di Lazio – Inter e di tutte le polemiche che ci sono state?

Non sono dentro il mondo del calcio. Credo che alla fine al di là delle polemiche sia stata una partita regolare.

 

Sei contento che la Roma non abbia vinto lo scudetto?

E’ normale. Succederebbe la stessa cosa tra genoani con un sampdoriani. E’ la rivalità cittadina. Il derby.

 

E la Lazio cosa farà la prossima stagione?

Mi auguro che possa fare un grande campionato, raggiungendo l’Europa.

 

(Franco Vittadini)