Toni e fulmini sull’Olimpico, sì ma solo per appena cinque mesi. Il bomber ex Fiorentina è giunto al termine della sua avventura romana (in prestito dal Bayern), pronto a fare le valigie per cercare altrove un posto da titolare nella prossima stagione. L’età, l’ingaggio alto e l’infortunio che lo ha tenuto fermo per oltre un mese hanno complicato la strada giallorossa dell’attaccante che, comunque, ha dato un importante contributo alla squadra. Interpellato dal sito romanews.eu, Toni ha avuto modo di tirare le somme, non rinunciando a levarsi qualche sassolino.
“Ho deciso – dichiara Toni – di rimanere in Italia, anche se andrò a rimetterci a livello economico. Ho, infatti, moltissime richieste dall’estero con offerte che le società italiane difficilmente potrebbero pareggiare, ma preferisco rimanere in Italia. La cosa che mi preme di più è che ci sia un progetto Luca Toni, ossia sceglierò la società che mi dimostrerà di volermi a tutti i costi. Ovviamente il mio destino è nelle mani del Bayern, con loro ho un ottimo rapporto, sanno benissimo che la mia avventura bavarese è finita, sono sicuro, perciò, che faranno di tutto per accontentarmi”.
“Sicuramente positivo. Sono stati sei mesi molto intensi, abbiamo giocato un calcio esaltante sotto tutti i punti, avremmo sicuramente meritato di vincere lo scudetto. Peccato, ci è mancato veramente poco. Non avessimo sbagliato la partita con la Samp, a quest’ora saremmo Campioni d’Italia, ma non possiamo rimproverarci nulla. Perchè non è da tutti fare 48 punti su 57 in 19 partite. Per quanto riguarda un mio bilancio personale, credo di aver fatto bene, anche se l’infortunio contro la Juve (23 Gennaio 2010, ndr) non mi ha consentito di allenarmi con regolarità per un mese e mezzo. Dopo il rientro dall’infortunio penso di aver avuto un rendimento abbastanza buono, mi sentivo in forma”.
"Un rapporto di stima reciproca, – dichiara Toni al sito romanews.eu – niente di più. Un normalissimo rapporto di lavoro tra un allenatore e un giocatore. Ranieri non è un il tipo di allenatore che instaura una pseudo-amicizia con i giocatori, è uno vecchio stampo che vuole che la squadra lo veda solo come quello preposto a fare delle scelte e allenare. Ha un grande pregio però, ed è quello di parlare sempre in maniera schietta e diretta".
Un accenno di dispiacere emerge dalle dichiarazioni del bomber in merito alla società. "Sono rimasto un pò deluso – ammette Toni -, non tanto dal fatto che alla fine abbiano deciso di puntare su altri attaccanti, perchè sono cose che possono capitare in un mestiere come il mio, quanto che nessuno sia venuto a salutarmi e/o ringraziarmi. Tutto qua, sarebbe bastato un semplicissimo grazie".
Sono dolci parole d’affetto quelle che Toni riserva ai supporters giallorossi. "I tifosi della Roma rimarranno per sempre nel mio cuore. Mi hanno fatto sentire a casa fin dal primo momento in cui ho indossato la maglia della Roma, mi hanno sostenuto sempre, anche nel periodo dell’infortunio. Mi fa piacere sentire il loro affetto anche adesso che sto per andare via, tutti quelli che incontro continuano a chiedermi di rimanere. Dipendesse solo da me, non ci sarebbero problemi. Un’ultima cosa, l’Olimpico è una cosa che mette i brividi e giocarci indossando questa maglietta è una cosa indescrivibile. Non potrò mai, dico mai, dimenticare quella mia corsa sotto la Sud dopo il gol con l’Inter, e quella marea umana che sembrava venirmi incontro. Da brividi".