“Alla fine si troverà un accordo, l´AsRoma finirà nelle mani di Unicredit che nel giro di pochi giorni la venderà al migliore offerente (in pole position c´è l´imprenditore romano, Francesco Angelini, mister Tachipirina, magari aiutato da qualche fondo), e alla famiglia Sensi rimarrà lo “spicciolo” di qualche immobile, macerie di quell´imperio del petrolio costruito dal capostipite Franco. Alla fine andrà così. È inevitabile”. E’ questa la clamorosa quanto interessante lettura data oggi dal quotidiano Repubblica sulla possibile cessione della Roma da parte di Rosella Sensi.  «Non c’è alcuna ipotesi di accordo» ha però fatto sapere in mattinata un portavoce vicino a Piazza Cordusio.



Intanto il confronto tra Unicredit e Italpetroli prosegue. L’istituto bancario guidato da Alessandro Profumo è creditore di circa 350 milioni di euro verso Italpetroli, holding della famiglia Sensi e controllante indiretta dell’As Roma. Nella mattinata di venerdì si è tenuta l’udienza arbitrale, presieduta dall’ex presidente della Corte Costituzionale Cesare Ruperto, che ha coinvolto i rappresentanti legali delle due società per dirimere la questione debitoria in atto.



“Entrambe le parti vogliono arrivare ad una conciliazione”, ha detto il professor Agostino Gambino, consulente di Italpetroli, all’uscita dall’incontro durato circa due ore, svoltosi senza Rosella Sensi. “L’udienza arbitrale è stata rinviata alle 12 del 23 giugno”, precisa l’ex ministro delle Poste che comunque ribadisce "la volontà comune di chiarire questa situazione”. All’orizzonte è prevedibile un accordo per porre fine alla questione del rientro dei crediti vantati da Unicredit nei confronti di Italpetroli, di cui l’istituto bancario è azionista al 49%.



 

Nel frattempo però è giunta la reazione della banca in risposta al comunicato di Italpetroli pubblicato nel pomeriggio di venerdì in cui la presidentessa Rosella Sensi aveva risposto alle insinuazioni dei quotidiani su un possibile fallimento della holding di famiglia scongiurabile solo attraverso l’intervento di Unicredit.

 

(Mar.Fat)