Massimo Moratti condannato dalla disciplinare a tre mesi di inibizione per l’affare Thiago Motta e Milito, avendo trattato con un altro presidente inibito, Enrico Preziosi.
Dopo Mourinho ecco di nuovo i veleni attorno all’Inter e a un campionato ancora da iniziare: “Ho molto rispetto dei giudici e molto meno della Federazione. Aveva ragione Mourinho quando diceva che quest’anno sarebbe stata dura e che ce l’avrebbero fatta pagare”, ha dichiarato Moratti secondo quanto riportato da Il Corriere della Sera.
E c’è di più. Per Moratti, l’inibizione nasce dal coronamento “di un atteggiamento, di una volontà e di una realtà”, ovviamente ostile all’Inter.
La squalifica, in ogni caso, è sembrata la diretta conseguenza di un semplice fatto: l’accordo stretto con un presidente inibito (Moratti non lo sapeva, questa la sua linea difensiva) per l’acquisto di Milito, Thiago Motta e le questioni legate alle compartecipazioni di Acquafresca, Viviano e Bonucci.
Insomma la persecuzione nei confronti dell’Inter da parte del mondo del calcio continua, tra manette, fughe e appelli inascoltati. Mancano solo le intercettazioni.
"Questa decisione è il coronamento di un atteggiamento, di una volontà e di una realtà. Io non mi sento assolutamente colpevole; non hanno per nulla tenuto conto della nostra difesa. Ho molto rispetto dei giudici e molto meno della Federazione. Aveva ragione Mourinho quando diceva che quest’anno sarebbe stata dura e che ce l’avrebbero fatta pagare. Lui è andato via, ma io purtroppo non posso farlo, perché non ho la sua libertà".
Parole durissime quelle che rimbalzano sui media da parte di Massimo Moratti. Il suo staff ha tentato una difesa ritenuta non degna di considerazione da parte della giustizia sportiva: il presidente non sapeva dell’inibizione, e comunque in questa colazione con Preziosi non si è parlato di cifre né di contropartite tecniche.
Linea che stride con le dichiarazioni rilasciate da Preziosi a Telenord, riprese dai giornali e mai smentite: «Ci siamo stretti la mano»; «Non voglio entrare nei dettagli ma rilevare solo che dell’affare fa parte anche Acquafresca».
Le conseguenze per la società neroazzurra – a cui è stato comminata la pena minima prevista dal regolamento – sono una multa da 45mila euro (90mila per il Genoa) e impossibilità per Moratti di andare negli spogliatoi durante Inter-Roma di supercoppa italiana.
Naturalmente, i contratti di Milito e Thiago Motta resteranno validi.